ABRUZZO. Quanto hanno percepito i consiglieri regionali e assessori nei primi quattro mesi del 2015?
Lo dice una tabella pubblicata sul sito del Consiglio regionale aggiornata al 30 aprile scorso.
Al primo posto c’è il presidente della giunta Luciano D’Alfonso che ha percepito nei primi 5 mesi un lordo di 55.200 euro ovvero 26.400 euro di indennità consiliare (stessa cifra di tutti quelli che siedono in Consiglio, pari a 6.600 euro al mese), 10.800 euro di indennità di funzione, 18 mila euro di rimborso spese per esercizio di mandato.
Il trattamento economico lordo degli esponenti politici che siedono in Consiglio è composto da varie voci. Come detto c’è quella fissa di 6.600 euro che vale per consiglieri, presidente e vice presidente della giunta e del Consiglio. Altri 6.600 euro vengono poi dati a chi ricopre incarichi di presidente, vice presidente e segretario di commissione. C’è poi da aggiungere l’indennità di funzione: 2.700 euro mensili per il presidente della giunta e del Consiglio, 2.300 euro per gli assessori e i vice presidenti, 1.800 euro per i presidenti di commissione, i capogruppi consiliari e i segretari dell’ufficio di presidenza. Infine 800 euro per i vice presidenti e segretari di commissione. Insomma chi ricopre più incarichi riesce a portarsi a casa più soldi.
C’è poi la voce ‘rimborso spese’ l'importo varia da 4.500 euro per i consiglieri regionali con residenza superiore ai 100 km dal capoluogo di regione ai 4.100,00 per coloro che sono residenti nel capoluogo. Per gli altri l'importo è proporzionato alla effettiva distanza della propria residenza rispetto al capoluogo sede istituzionale del consiglio regionale
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LA CLASSIFICA
Al secondo posto tra chi nei primi mesi è riuscito ad ‘accumulare’ di più c’è il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio che ha percepito 54.448 euro lordi: 26.400 euro di indennità consiliari, 10.800 euro di indennità di funzione e 17.248 euro per rimborso spese per l’esercizio del mandato più 644 euro di rimborsi per missioni istituzionali. A seguire c’è Lucrezio Paolini, vicepresidente del Consiglio regionale con 53.600 euro (9.200 per indennità di funzione, 18 mila euro di rimborsi), così come l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci e l’assessore Marinella Sclocco. Poco meno per l’assessore alle Politiche agricole, Dino Pepe (53.296). Un po’ più giù un altro assessore, Mario Mazzocca con 53.248 euro (9.200 per indennità funzione e 17.648 per rimborsi). Poi ancora Paolo Gatti, vice presidente del Consiglio regionale con 52.960 euro (9.200 euro di indennità di funzione e 17.360 euro di rimborsi); a seguire l’assessore Donato Di Matteo con 52.864 euro lordi (9.200 euro di indennità di funzione e 17.264 di rimborsi).
Poi Giovanni Lolli, assessore esterno che ha percepito 52 mila euro: (9.200 euro per indennità di funzione e 16.400 di rimborsi).
Segue il sottosegretario Camillo D’Alessandro con 51.600 euro (7.200 per indennità di funzione e 18 mila di rimborsi spese). Stessa cifra anche per Alessio Monaco, segretario della Commissione speciale per le modifiche alla legge elettorale, Mario Olivieri, presidente della Commissione salute, segretario della commissione territorio e segretario della Commissione vigilanza e Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia.
Poco meno per il presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo: 51.408 euro (7.200 indennità di funzione e 17.800 di rimborsi). Un po’ più giù ci sono il presidente della Commissione politiche Europee, Luciano Monticelli con 51.264 euro (7200 indennità di funzione e 17.664 euro per rimborsi); il presidente del Gruppo Regione Facile, Lorenzo Berardinetti, con 51.216 euro (7.200 euro indennità di funzione e 17.616 euro di rimborso spese); Sandro Mariani, presidente del gruppo del Pd: 51.120 euro (7.200 di indennità di funzione e 17.520 euro di rimborsi).
Poi ancora Andrea Gerosolimo, presidente del gruppo Abruzzo Civico e segretario della quarta Commissione Politiche Europee: 50.992 euro (7.200 euro di indennità di funzione e 17.392 euro di rimborsi).
A seguire Mauro Di Dalmazio, presidente del Gruppo Abruzzo Futuro con 50.960 euro (7.200 di indennità di mandato e 17.360 di rimborsi). Stesse cifre per Giorgio D’Ignazio, presidente del gruppo Nuovo Centro Destra. Maurizio Di Nicola, presidente del gruppo Centro Democratico è a quota 50.864 euro (7.200 di indennità di funzione e 17.265 euro per rimborsi). Per Riccardo Mercante, vice presidente del gruppo M5S e vicepresidente della giunta per il regolamento, invece, si arriva a 50.860 euro (6.780 indennità funzione e 17.689 per rimborsi) ma lui, come gli altri grillini restituiscono una parte di quanto ricevuto mettendola a disposizione di un fondo per il microcredito.
Pochi euro in meno per Emilio Iampieri, vice presidente del Gruppo Forza Italia e vice presidente della Commissione territorio e ambiente: 50.848 euro (7.200 euro indennità di funzione e 17.248 di rimbrosi).
50 mila euro tondi, invece, per Pierpaolo Pietrucci, presidente della commissione Territorio e Ambiente (7.200 indennità funzione e 16.400 di rimborsi). Sara Marcozzi, presidente del Movimento 5 Stelle e vice presidente della commissione modifiche legge elettorale ha percepito 47.827 euro (3.619 indennità funzione e 17.808 euro di rimborsi). Anche per lei, però, vale il discorso fatto per Mercante e gli altri grillini.
Il vice presidente, capogruppo Pd e segretario della prima commissione Bilancio, Alberto Balducci ha raggiunto invece la somma di 47.600 euro (3.200 euro di indennità di funzione e 18 mila euro di rimborso spese) così come Domenico Pettinari, vice presidente della commissione Salute; il vice presidente della Commissione Politiche Europee Leandro Bracco è a quota 47.344 euro (3.200 euro di indennità di funzione, e 17.744 di rimborso spese di esercizio di mandato); Gianni Chiodi invece 46.960 euro (3,200 indennità di funzione e 17.360 euro di rimborsi spese). Cento euro in meno per Gianluca Ranieri, vice presidente della Commissione Agricoltura. Chiude con 44.400 euro la classifica Pietro Smargiassi consigliere del Movimento 5 stelle che non percepisce indennità di funzione in quanto non ha incarichi.