ROMA Via libera dell'assemblea di Grandi Stazioni al bilancio 2014 che chiude con un utile netto di 20 milioni (+96%). L'esercizio al 31 dicembre evidenzia ricavi operativi consolidati per circa 210 milioni, con un incremento di oltre 4 milioni (+2%) rispetto al 2013. Il margine operativo lordo consolidato (ebitda) ammonta, conseguentemente, a 58 milioni di euro, con un incremento di oltre 13 milioni rispetto al 2013 (+29%). Il risultato operativo consolidato (ebit) ammonta a 35 milioni, con un incremento di 12 milioni rispetto al 2013 (+52%). Nonostante la congiuntura economica negativa, la locazione degli spazi riqualificati registra un aumento dei ricavi di oltre il 3% rispetto al consuntivo 2013.
I ricavi dell'area media-advertising hanno mantenuto volumi sostanzialmente analoghi a quelli del 2013, nonostante un mercato di riferimento ancora in forte contrazione (stime Wpp Assocomunicazione -9,9% rispetto al 2013); e tuttavia le Grandi Stazioni registrano per il quinto anno consecutivo un incremento della propria quota di mercato, che si attesta al 5,3 per cento.
Nell'anno 2014 si è inoltre registrato un incremento dei ricavi derivanti dai tre asset depositi bagagli, servizi igienici a pagamento e parcheggi, rispetto al 2013, per un valore pari a 0,5 milioni di euro, con una crescita pari al 7,3% rispetto al consuntivo relativo all’esercizio 2013.
Intanto si prepara a entrare nel vivo la scissione di Grandi Stazioni in tre società, secondo quanto approvato dal cda delle Ferrovie alla fine di maggio. Sul dossier è forte anche l’attenzione del governo, che l’ha inserito tra le dismissioni indirette messe nero su bianco nel Documento di economia e finanza (Def). Secondo il progetto messo a punto dalle Ferrovie, cui fa capo il 60% della società (il 40% è posseduto da Eurostazioni a sua volta controllata dai gruppi Benetton, Caltagirone e Pirelli), la valorizzazione della partecipata avverrà attraverso l’iter di scissione parziale dell’azienda che porterà alla nascita di due veicoli ad hoc. Se nulla cambierà dei propositi originali, il piano prevede, a valle della scissione, il conferimento del patrimonio in tre società: Gs Retail cui farà capo la gestione degli spazi commerciali, principale traino dei ricavi aziendali; Gs Rail, che si occuperà degli spazi infrastrutturali (amministrazione, pulizia, decoro delle stazioni e delle aree comuni) e che vedrà le Ferrovie come unico azionista; infine, Gs Real Estate cui saranno affidati alcuni immobili adiacenti alle stazioni e destinati a essere ceduti.