ROMA La velocità massima è di 400 km/h. I super treni delle Ferrovie dello stato sono pronti al debutto del 14 giugno. Ma bisognerà aspettare dicembre, prima di veder volare i nuovi Frecciarossa 1.000 a velocità commerciale di 360 km/h, 60 km orari in più del servizio attuale. E allora sì che si potrà viaggiare da Roma a Milano in meno di tre ore. Circa 2 ore e venti, per la precisione.
Si tratta di aspettare le ultime firme, le necessarie autorizzazioni. Dopodichè a dicembre i treni dedicati a Pietro Mennea con 440 posti distribuiti su quattro classi potranno andare al massimo, o quasi. Si apre «un nuovo ciclo» per l’amministratore delegato, Michele Mario Elia, ieri a fare gli onori di casa nel corso di un viaggio in anteprima riservato a stampa e parlamentari. Il treno costruito da Ansaldo Breda e Bombardier è un’«eccellenza italiana del trasporto ferroviario» e di «Made in Italy integrato tra infrastruttura e treno», che consentirà a Fs di garantire «il miglior servizio di alta velocità in Europa». A che prezzo? Il costo complessivo di 1,6 miliardi per 50 convogli, è «tutto a spese di Trenitalia, in autofinanziamento», ha puntualizzato il numero uno del gruppo. Ma non c’è soltanto la velocità. Il Frecciarossa 1000 è anche «senza frontiere». Vale a dire che si tratta del primo treno ad alta velocità completamente interoperabile, in grado di viaggiare su tutte le reti Alta velocità d'Europa e cioè in Francia, Germania, Spagna, Austria, Svizzera, Olanda e Belgio. Ma è anche il primo convoglio al mondo ad aver ottenuto la certificazione di impatto ambientale.
Dal 14 giugno il Frecciarossa sarà a disposizione dei passeggeri con sei convogli, con otto collegamenti giornalieri no-stop tra Roma e Milano: sette di questi avranno prolungamenti su Torino, quattro invece su Napoli. Da settembre entreranno poi in servizio altri sei super treni e da dicembre altri otto. Fino alla consegna dell’intera commessa fissata entro metà 2017. Elia non dimentica, però, i pendolari. Ferrovie ne trasporta due milioni al giorno e, con i vecchi contratti con le regioni, ha già cambiato 500 treni grazie ai quali in alcune aree del Paese è già possibile «apprezzare un cambiamento radicale». Con un ulteriore sforzo di «4 miliardi», ha aggiunto l’ad, sarebbe possibile acquistare altri 500 treni e completare il rinnovamento dell’intera flotta.