PESCARA L’ex commissario ad acta della sanità abruzzese Gianni Chiodi mette a segno un nuovo punto a suo favore nel lungo contenzioso che lo contrappone ad alcune cliniche private dell’Aiop. Il 15 maggio scorso il Consiglio di Stato ha depositato una sentenza che annulla la sentenza del Tar Abruzzo 205/2014 favorevole al ricorso presentato dalle cliniche Villa Serena, Spatocco e Pierangeli, accogliendo dunque l’appello di Chiodi. In particolare le cliniche aveva impugnato la delibera con la quale Chiodi aveva provveduto a tagliare i posti letto sia al privato che al pubblico sulla base del Programma operativo 2010. Il Tar aveva accolto il ricorso dei privati riscontrando sostanzialmente un difetto di istruttoria e di motivazione delle delibere. Nella sua sentenza il Consiglio di stato affronta tutti i motivi della impugnativa, anche quelli non esaminati in primo grado dal Tar e produce una sentenza che Chiodi definisce «demolitoria» nei confronti delle sue controparti. In particolare i giudici ritengono che l’analisi delle delibere contestate dalle cliniche siano sufficienti a ricavare «le specifiche valutazioni tecniche (e cioè l’istruttoria) e l’iter logico (e cio la motivazione) sulla cui base il commissario ha determinato la contestata riduzione dei posti letto». La metodologia, fa notare il Consiglio di Stato, è stata quella di rimodulare le dotazioni ospedaliere «alla luce del concreto ed effettivo fabbisogno regionale» ottenuto tramite l’analisi delle schede di dimissione ospedaliera (Sdo) relative ai ricoveri ordinari e di Day Hospital. Un «modus procedendi», commentano i giudici «immune da carenze informative, da difetti logici e da violazioni di precetti normativi cogenti». Siamo di fronte dunque all’ultimo atto di una serie di contenziosi che hanno visto le cliniche private dell'Aiop prevalere davanti al Tar e soccombere regolarmente davanti al Consiglio di Stato. Basti pensare ai contenziosi in merito alle tariffe per remunerare le prestazioni rese dalla sanità privata, ai vari tetti di spesa annuali 2008 e 2010, al riaccreditamento di Villa Pini dopo il fallimento, al Piano operativo. Tutte decisioni della struttura commissariale che il Tar Abruzzo aveva ritenuto illegittime o viziate, su ricorso delle cliniche private, e che, invece, per il Consiglio di Stato erano conformi alla legge. «Desta una certa perplessità», commenta oggi Chiodi, «vedere come in questi anni il Tar aquilano abbia ritenuto viziati i miei atti commissariali mentre, puntualmente, il Consiglio di Stato li abbia considerati assolutamente legittimi. Purtroppo», aggiunge l’ex commissario, «ciò ha reso meno efficaci le nostre azioni nell'interessa della sanità abruzzese. Di questa giurisprudenza del Consiglio di Stato beneficierà la nuova gestione della sanità». «Peraltro», conclude Chiodi, «le sentenze del Tar, sono state usate per una campagna di stampa denigratoria e che ritrovo nella informativa dei Carabinieri di Pescara nel processo che mi riguarda per la violenza privata alle cliniche e per l'abuso che avrei perpetrato per favorire Villa Pini rispetto al gruppo facente capo all'Aiop». Nel processo le cliniche private si sono costituite parti civili. L’udienza davanti al Gup è fissata per il 23 giugno.