Ncd attacca : «Questa è una manovra pesantissima, non risparmia nessuno»
PESCARA La riduzione della fascia di esenzione dell’addizionale Irpef comunale, decisa la scorsa settimana dal consiglio comunale, costerà cara anche alle famiglie indigenti. Tutti i contribuenti che finora non hanno pagato l’imposta si troveranno a sborsare quest’anno tra gli 80 e i 128 euro. Una stangata pesantissima, secondo i consiglieri del Nuovo centrodestra, che accusano l’amministrazione comunale di caricare il peso della manovra per risanare i conti dell’ente sulle spalle dei cittadini meno abbienti. Ma vediamo quanto costerà questa ennesima misura lacrime e sangue. Quanto si pagherà. La scorsa settimana il consiglio comunale ha dato il via libera alla riduzione della fascia di reddito che ha diritto all’esenzione dall’addizionale comunale sull’Irpef. Il limite di reddito per non pagare la tassa è sceso da 16.040 a 10.000 euro. Questo significa che tutti i contribuenti che hanno redditi lordi da 10.001 a 16.040 euro dovranno pagare l’addizionale. Addizionale che viene prelevata ogni mese dagli stipendi dei lavoratori dipendenti, oppure dalle pensioni, mentre gli autonomi la pagheranno con la dichiarazione dei redditi. E la spesa non sarà di poco conto, secondo i calcoli effettuati da alcuni esperti su richiesta del Nuovo centrodestra. Chi ha un reddito annuo di 10.001 euro, ossia un contribuente che guadagna 833 euro al mese, dovrà versare per l’addizionale comunale sull’Irpef 80 euro. L’anno scorso, invece, non aveva pagato nulla. Chi ha un reddito annuo di 12.000 euro, cioè 1.000 euro al mese, dovrà sborsare alle casse comunali 96 euro. Nel 2014 non aveva versato nulla. Salendo ancora, si scopre che un reddito annuo di 15.000 euro, ossia un cittadino che percepisce uno stipendio di 1.250 euro al mese, dovrà pagare di addizionale 120 euro. L’anno scorso non aveva versato nulla al Comune. Stesso discorso per un reddito annuo di 16.000 euro, ossia 1.333 euro al mese. La spesa per l’addizionale sarà di 128 euro, mentre l’anno scorso era zero. Nessun cambiamento rispetto all’anno scorso, invece, per le fasce di reddito più alte. Chi ha un reddito di 20.000 euro dovrà pagare come l’anno scorso 160 euro, cioè 62 euro in più di quanto versava nel 2013, quando l’aliquota fissata allo 0,49 per cento. E poi, ancora: per i redditi di 25.000 euro l’addizionale Irpef comunale sarà pari a 200 euro; per i redditi di 30.000, 240 euro; per quelli di 35.000, 280 euro. «È una stangata». Dura la polemica sollevata dai consiglieri di Ncd Guerino Testa, Alfredo Cremonese e Massimo Pastore. «La stangata sull’addizionale comunale sull’Irpef non risparmierà nessuno a Pescara, nemmeno i meno abbienti», hanno affermato in una nota i tre politici, «è indubbio che la manovra, voluta fortemente dal centrosinistra, ma contestata nelle ultime ore persino dal segretario del Pd, avrà risvolti economici e sociali devastanti nei confronti dei cittadini meno abbienti. Senza considerare che a questa voce si dovrà aggiungere anche il pagamento delle altre imposte locali, varate con le aliquote al massimo dall’amministrazione comunale». «Ancora una volta», hanno concluso i tre consiglieri di Ncd, «si conferma che il centrosinistra a parole di dice vicino ai cittadini più deboli, ma poi dimostra con fatti concreti di caricare tutto sulle spalle di chi vive con redditi più bassi».