LANCIANO Arrivano altre notizie positive per la Sevel di Val di Sangro, dopo i 18 turni di straordinario diluiti nei primi 6 mesi dell'anno e i maxi-premi legati alla produttività aziendale. Ieri Fca (Fiat Chrysler Automobiles), tramite il responsabile per la Regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa, ndr) Alfredo Altavilla, che ha incontrato i sindacati nazionali, ha annunciato l'assunzione di altri 1.000 lavoratori negli stabilimenti italiani, entro il 2015, applicando il Jobs Act. Alla Sevel le nuove assunzioni saranno 200, in più saranno stabilizzati a tempo indeterminato 50 lavoratori attualmente interinali. Le altre assunzioni si faranno a Melfi, Cassino, Termoli, Verrone e Cento. Per lo stabilimento Sevel, il più grande d'Europa nel settore dei furgoni leggeri, con 6.083 dipendenti diretti, 10% del Pil abruzzese, una spinta produttiva non indifferente.
IL RUOLO DI TRAINO
Proprio sul ruolo da traino che la Sevel può avere in Abruzzo si sofferma il segretario provinciale della Uilm Nicola Manzi. «E' giunto il momento - dice - che la Fiat si occupi in modo più modo più forte e determinante per lo sviluppo in Abruzzo in generale, e in Val di Sangro in particolare, dell'indotto Sevel. Attualmente, appena il 15 per cento delle forniture per il Ducato è prodotto in Abruzzo. E non si capisce davvero perché la Fiat qui non applichi il criterio della fornitura a chilometro zero. Ci sono tante piccole aziende in difficoltà, dove la riconversione per l'indotto Sevel non sarebbe un problema: va, quindi, studiata la situazione perché a un lavoratore diretto Sevel, ne corrisponda un altro nell'indotto, ma da noi, nel Sangro e in Abruzzo, non altrove come avviene ora».
DOVE REPERIRE LE FORZE
In quale "bacino" verranno effettuate le nuove assunzioni e in quali reparti della Sevel, potrebbero essere occupati i nuovi lavoratori? Domenico Bologna, segretario Fim ha un’idea ben precisa: «Nel 2011 furono assunti 300 interinali, poi, sempre come interinali, ne sono rimasti 50, che adesso saranno stabilizzati. Bene, le assunzioni vanno fatte tra i precari che allora furono rimandati a casa. Per quanto riguarda l'utilizzo dei nuovi assunti, penso che andranno a rafforzare i turni della notte, oggi su base volontaria. Ma è ancora presto per dirlo, dopo l'annuncio saranno avviate la contrattazioni. Bisogna aspettare il piano industriale. Intanto, vorremmo ricordare, a chi fa sindacato ideologico, che senza la firma nostra e di altri sindacati sul nuovo contratto Fiat, adesso non staremmo a parlare di assunzioni e nuove prospettive di crescita alla Sevel».
Perplesso il segretario provinciale della Fiom, Davide Labbrozzi. «A noi risulta - dice - che in Sevel più che di nuove assunzioni bisogna parlare di lavoratori che arrivano da altre fabbriche del Gruppo. In ogni caso, si tratta di un recupero dei dipendenti lasciati a casa in passato. Noi diciamo che non solo per le nuove assunzioni, ma anche per i turni di straordinario, bisogna attingere tra i lavoratori precari che furono mandati a casa all'inizio della crisi, nel 2009, perché il lavoro in più va ripartito tra i disoccupati piuttosto che aumentare i carichi sugli attuali dipendenti. Sevel e Fiat, poi, devono spiegarci a cosa preludono le nuove assunzioni. Si parla di nuove turnazioni, ma sono voci. E' possibile che la Fiat non spieghi le sue intenzioni?».