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Data: 10/06/2015
Testata giornalistica: Prima da Noi
Da non credere - Acqua nelle gallerie, Russo (Anas): «oggi piove molto più di un tempo». Opere a rischio, soldi spesi inutilmente e bugie sulle opere costate almeno 180 mln di euro (Guarda il servizio trasmesso da Rai Tg3 Abruzzo)

ABRUZZO. Un appalto durato decenni, una variante che ha fatto lievitare i costi a causa di «imprevisti», dopo anni finalmente le gallerie sono rese fruibili ma da subito si presentano allagate e così sono da oltre 8 anni.

Così si costruiscono le gallerie in Abruzzo, così opera l’Anas che ha appaltato più volte lavori di riparazione, pagati sempre con soldi pubblici.

Le gallerie sono sempre quelle della Variante 16 tra Pescara e Francavilla “San Silvestro” e “Le Piane” di 4 e 2 chilometri, gallerie da subito additate per la loro pericolosità poiché sono diventate “fuorilegge” visto che è vietato oggi costruire tunnel così lunghi a doppio senso di marcia. E nessuno poteva minimamente immaginare che a questo si doveva aggiungere la perenne presenza di acqua in carreggiate che rende pericolosissimo il transito e soprattutto mina la stabilità dell’opera.

Dopo interrogazioni e mancate inchieste giudiziarie (che non hanno voluto approfondire i tanti aspetti dubbi e sospetti pure emersi nel corso di altre indagini), arriva una inedita inchiesta del Tgr Abruzzo del giornalista Ezio Cerasi che in più puntate promette di fare luce e divulgare documenti importanti.

Magari è la volta buona che sull’argomento si apre un dibattito serio e si avvia una verifica oggettiva e “terza” sulla qualità dell’opera anche alla luce di quello che è emerso ai danni dell’Anas in questi mesi con opere, in varie parti d'Italia, costruite male e gallerie pericolose perché a risparmio e utilizzando meno cemento del previsto. E’ lecito avere timori e domandarsi se queste opere sono davvero sicure?

Sarebbe doveroso, dunque, attendersi un atteggiamento sereno da parte di istituzioni e della stessa Anas che di solito invece premono per continuare a costruire la variante lungo la costa… ma se la qualità delle opere è scarsa il danno è maggiore del beneficio. Eppure il nuovo corso dell’Anas qui in Abruzzo sembra non essere ancora cominciato dopo le dimissioni clamorose del presidente Ciucci e gli scandali giudiziari siciliani per le opere costruite male.

Intervistato dal Tg3 il responsabile abruzzese Anas, Lelio Russo, è riuscito a dare la colpa dell’acqua nelle gallerie al “clima” che è cambiato e ad anni strani di piogge più abbondanti del passato quando le gallerie vennero costruite. Insomma… non ci sono più le mezze stagioni.

«Siamo in presenza oggi di piogge rapide e violente», ha detto Russo, «mentre nel passato non era così: per questo c’è acqua».

Affermazione così “originale” che dovrebbe provocare un “diluvio” di polemiche visto che se pure la colpa fosse della pioggia siamo in presenza di una pesante ammissione di colpa e di imperizia progettuale e di incapacità di realizzare opere sicure. Russo dovrebbe sapere che esistono tunnel molto “antichi”, ben più “complicati” (e costruiti a regola d’arte) e progettati ancor prima delle gallerie abruzzesi eppure non si allagano. Il vertice abruzzese Anas è stato poi prontamente smentito dall’ingegner Massimo Chiarelli, esperto del settore, che ha categoricamente detto che «l’acqua nelle gallerie non deve esserci mai» spiegando poi che le infiltrazioni si possono evitare semplicemente e facilmente con una buona progettazione ed esecuzione dei lavori.

IPSE DIXIT
"Voi sapete che ultimamente le piogge sono di tipo rapido molto molto violente, quindi l’apporto di acqua è… nel passato non era così, ecco perché si può avere una concentrazione di falde e quindi di venute d’acqua molto molto copiose in pochissimo tempo".

LELIO RUSSO (ANAS)
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«Non c’è ineluttabilità», ha detto.

Il Tg3 ha poi ascoltato il geologo dell’università D’Annunzio di Chieti, Francesco Brozzetti, che ha spiegato semplicemente come le gallerie siano state costruite in una zona morfologicamente “semplice” e delle vie d’acqua. Nulla di speciale insomma, «le falde acquifere al massimo servono per irrigare gli orti, piuttosto che rifornire gli acquedotti». Come dire si tratta di rigagnoli non di fiumi sotterranei impetuosi.

«Siamo in una situazione banale», ha detto il geologo, «il San Gottardo è un’opera complessa, queste invece sono opere semplici»

TUTTA COLPA DELLE PIOGGE, ANZI NO

Se Russo è pronto a giurare che la colpa dell’acqua in galleria è delle piogge, l’ex ministro Lupi, interrogato dai deputati abruzzesi del M5s, spiegò che le piogge «hanno fatto ritenere che la funzionalità del sistema drenante, realizzato nella citata galleria, sia stata inficiata dal rilascio di silicati trasportati dalle acque di drenaggio che ostruivano i fori della condotta posta sotto l'arco rovescio. Pertanto, per una definitiva soluzione delle criticità riscontrate è stata valutata positivamente la progettazione di un intervento mirato esclusivamente al ripristino integrale dell'intero sistema drenante sottostante la pavimentazione stradale e al rifacimento totale della pavimentazione stessa, senza interventi strutturali in galleria».

Ancora una volta «imprevisti» e l’ammissione di un’opera costruita con una certa approssimazione.

Lavori e soluzione definitiva? Niente affatto.

I lavori, per quanto riguarda la galleria «Le Piane», sono stati consegnati il 19 novembre 2013 dalla società Anas alla ditta Ricci Guido Srl e sono stati ultimati il 20 febbraio 2013. L'intervento è stato finanziato, per un importo complessivo di circa 2 milioni di euro comprensivo degli oneri di investimento, con le risorse previste dal decreto-legge n. 69 del 21 giugno 2013 e relativa legge di conversione.
Per quanto concerne, invece, la galleria «San Silvestro», interessata dalle medesime criticità, Lupi promise «analogo intervento non appena si renderanno disponibili le relative risorse finanziarie».

Di interventi ce ne sono stati molti, tutti abbastanza brevi per far ritenere che non si è operato a livello strutturale.

Alla fine della fiera l’acqua rimane nel tunnel e piovono giustificazioni che non reggono.

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