ABRUZZO. Il prossimo 30 giugno potrebbe scattare un altro aumento delle tariffe autostradali se saranno accolte le richieste dei gestori.
E una salita senza sosta quella del pedaggio autostradale: negli ultimi 12 anni si parla di aumenti che hanno sfiorato il 300% e sullo sfondo ci sono gli automobilisti italiani che vanno su e giù per l’Italia e sganciano sempre più soldi tra timide contestazioni e vittorie a mani basse degli imprenditori del settore. La nuova richiesta di aumentano, che arriverebbe ad appena 6 mesi dal rincaro di inizio anno (del +1,5%), l’ha avanzata Fabrizio Palenzona, il presidente delle associazioni delle società autostradali, in una lettera scritta qualche giorno fa al Presidente del Consiglio in cui si chiedono «adeguamenti tariffari» per la rete italiana.
«Con riguardo alla prossima scadenza del 30 giugno in ordine agli adeguamenti tariffari rinviati di fine anno scorso – si legge nella nota - Aiscat è in attesa della definizione degli strumenti previsti negli accordi sottoscritti». L’aumento sarebbe piuttosto sensibile, circa del 2,5% delle tariffe: se così fosse, si andrebbe a sommare al +1,5% di inizio anno, per raggiungere il 4% circa complessivo, lo stesso aumento del 2014.
In Abruzzo nel 2013 l'aumento fu dell'8,25 per cento, il doppio della media nazionale. E in 10 anni i pedaggi sulle due autostrade regionali sono quasi raddoppiati (+43%).
«Siamo contrari ai nuovi aumenti sulle tratte abruzzesi A24 ed A25 che penalizzerebbero ancor di più i pendolari e gli studenti che quotidianamente sono costretti ad utilizzare l'autostrada per motivi di lavoro con costi autostradali sempre più insostenibili per i bilanci familiari», protestano dall’Abruzzo il coordinatore provinciale dell'Aquila del Ncd, Massimo Verrecchia ed il consigliere provinciale di Forza Italia, Gianluca Alfonsi.
«E' assurdo - proseguono i due esponenti del Nuovo centrodestra e di Forza Italia - che si prospetti, da parte dell'Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) una nuova richiesta al governo di un aumento delle tariffe autostradali con riguardo alla prossima scadenza del 30 giugno, oltre al prolungamento delle concessioni senza nuove gare».
Già a dicembre dello scorso anno l'Autostrada dei Parchi tentò di aumentare del 9 per cento i pedaggi autostradali della A24 e A25 che venne poi ridimensionato a l'1,5 per cento relativo all'inflazione programmata.
«E' ora di dire basta a queste continue richieste di aumenti sulle tratte A24 e A25 dove i cittadini abruzzesi hanno visto incrementare i pedaggi del 135% negli ultimi dieci anni. Si pensi piuttosto - concludono Verrecchia e Alfonsi - al rinnovo delle concessioni attraverso nuove gare che potrebbero essere utili anche per un abbassamento delle tariffe. Inoltre, come si può pensare di attrarre il turismo con queste tariffe che rappresentano, non una tassa di soggiorno per i comuni, ma una 'tassa' di transito?».
In 10 anni i pedaggi sulle due autostrade abruzzesi sono quasi raddoppiati (+43%).
Nel 2008, infatti, si registrò il + 2,4%. Solo due anni prima, nel 2006 si verificò il tanto contestato aumento del 5,8% poi impugnato davanti al Tar. Nel 2009 il Ministero preferì non infierire sul territorio terremotato ma ha praticamente recuperato negli anni successivi. Dal 1° gennaio 2010, infatti, nuovo aumento del 4,78% sull’autostrada abruzzese (contro l’aumento generale del 2,4% per le altre tratte), il 1° gennaio 2011 un altro +8% (anche questa volta ben al di sopra della media nazionale del +3%).
E poi ancora: il 1° gennaio 2012 un bel +8,06%, nel 2013 un ulteriore aumento del 6% fino ad arrivare al +8% dell’inizio del 2014.
A24 E A25: «NESSUN AUMENTO»
«Non ci sarà nessun aumento delle tariffe autostradali sulla rete gestita da Strada dei Parchi».
Ad annunciarlo la società stessa che spiega di non aver chiesto nessun aumento o adeguamento al Ministero. «La presunta notizia di un incremento chiesto dall’Associazione delle Concessionarie Autostradali (Aiscat), circolata nella mattina odierna, se vera non riguarda comunque la A24 e la A25. Quell’accordo che prevede la revisione entro il 30 giugno delle tariffe fissate a fine anno non è stato, infatti, firmato dalla concessionaria Strada dei Parchi. Pertanto, anche se dovessero entrare in vigore eventuali aumenti su tutta la rete autostradale, questi non riguarderanno comunque le autostrade A24 e A25».