“Continuano episodi di violenza nei confronti del personale di bordo, ieri sera è toccato a un Capo treno di Trenord, l’agente rischia di perdere un braccio a causa di un colpo di machete sferrato da sconosciuti durante il controllo dei titoli di viaggio”. Lo riferisce in una nota stampa il segretario generale della Uiltrasporti nazionale Claudio Tarlazzi.
“La situazione è divenuta intollerabile, stazioni e treni ridotti a terra di nessuno, le aggressioni hanno assunto una frequenza insostenibile grazie anche alla quasi certezza di impunità di chi commette atti delinquenziali di questa portata.
[dc]E’ necessario e urgente intervenire per introdurre sistemi di controllo che non consentano l’accesso ai treni senza il regolare biglietto, riportando così normalità e sicurezza in ambito ferroviario. Occorrono, quindi, azioni forti di controllo e leggi più severe, rispetto anche alla sicurezza sul lavoro, a protezione del personale in sevizio e dell’utenza”.
“Lo Stato intervenga – conclude Tarlazzi – su questo fenomeno di evasione tariffaria molto diffusa in tutto il sistema della mobilità collettiva i cui effetti negativi finiscono col ricadere sui lavoratori, privi di strumenti adeguati. La Uiltrasporti, nell’esprimere solidarietà al lavoratore vittima dell’aggressione, metterà in campo tutte quelle azioni idonee a far fronte a tale vergognoso fenomeno”.
“Basta, adesso non ci resta che sospendere la controlleria sui treni!”, così Giovanni Luciano, Segretario generale della Fit-Cisl.
“Questi fatti rappresentano la goccia che ha fatto traboccare il vaso – prosegue Luciano –; le aggressioni sempre più frequenti ai lavoratori del trasporto ferroviario sui treni sono da tanto tempo denunciate invano dal sindacato. Adesso si è superato ogni limite: non sono bastati gli scioperi come quello di domenica scorsa in Liguria, per far capire che ormai da tempo si vive un’emergenza quotidiana. Non si può andare a lavorare col rischio ogni giorno di essere aggrediti fino a quasi perdere la vita. Non è giusto! Non lo sopportiamo più!”
Aggiunge il Segretario generale: “Non è una protesta contro le aziende che da sole forse non bastano a risolvere un’emergenza sociale così forte. Non è una protesta contro i pendolari, ma chiediamo alle aziende di far sospendere le operazioni di controlleria a bordo dei treni. O lo faranno loro oppure lo faremo noi, facendone uno sciopero bianco in virtù della sicurezza dei lavoratori, come prevede la stessa legge sugli scioperi”.
Conclude Luciano: “Il mio pensiero va al collega che ha subito la grave mutilazione al braccio sperando che possa recuperare al massimo. Così come siamo vicini anche a chi, come gli altri prima di lui, ha subito violenza nello svolgere il proprio servizio.
Ci aspettiamo che il Ministero degli Interni e quello dei Trasporti entrino in campo concretamente. Non basta mettere i varchi solo per i treni Frecciarossa! Vorremmo capire come mai in aeroporto ti tolgono pure le scarpe e alla stazione si può entrare con un machete”.
Come atto formale di protesta le segreterie regionali di FILT/CGIL, FIT/CISL, UILT/UIL, FAST, UGL, FAISA e ORSA hanno indetto uno sciopero di tutti i lavoratori di Trenord consistente nella fermata simbolica dei treni e dell’intero personale, nella prima stazione utile, dalle ore 12,00 alle ore 12,15.
“Purtroppo, il personale front- line delle Imprese ferroviarie, quello degli addetti di stazione e delle pulizie dei treni ed i cittadini che utilizzano il servizio – scrivono le sigle sindacali in una nota congiunta – vivono quotidianamente una condizione ambientale di insicurezza e le campagne stampa o le azioni di prevenzione messe in campo da Trenord, Trenitalia ed organi di Polizia non sono sufficienti a risolvere il problema.
Per questo motivo, chiediamo a Trenord ed alle associazioni pendolari di mettere in campo assieme a noi un’iniziativa forte nei confronti di Regione Lombardia e dell’associazione dei comuni per affrontare seriamente il problema sicurezza attraverso un controllo più efficace del territorio e delle stazioni”.