L'abbraccio delle gente e l'ultimo appello al voto nelle piazze, poi incontri e feste, dall'ex Pescheria per il popolo del centro sinistra, a San Martino, dall'altra parte della città, per quello del centro destra. Gremita piazza G.B. Vico per Di Primio che a seguire è andato allo Scalo per l'ultimo comizio. Tanta gente per Luigi Febo in piazzale Marconi allo Scalo, Febo che poi è salito sul Colle per partecipare alla festa per la città.
LO SCONTRO IN TV
Ma così come accadde alla vigilia del primo turno Di Primio e Febo hanno chiuso i loro confronti per il grande pubblico televisivo nel salotto di Rete8, con una puntata di 8Volante condotta dal direttore Pasquale Pacilio, presenti i rappresentanti dell'informazione abruzzese che hanno fatto domande e proposto spunti di riflessione. Tanti gli argomenti affrontati, a cominciare dai costi di questa campagna elettorale, e fra i due non sono mancate reciproche stilettate: «Il mio budget è poverissimo, alla fine saranno 15.000 euro, i soldi li ho messi io e una parte mi verranno dai consiglieri regionali del centro destra» - ha risposto il sindaco uscente mentre il suo sfidante ha assicurato «che alla fine chiuderò sotto 20 mila, e ho ricevuto 4.000 euro di finanziamento».
TENSIONE SULLA GIUSTIZIA
Una campagna elettorale non priva di momenti di tensione, specie quando sul campo sono approdati i temi giudiziari: «Mi aspettavo che li usassero - ha risposto Di Primio riferendosi alla strategia del centro sinistra - non ho mai creduto che non lo facessero. Credo che il loro accanirsi, però, abbia dato fastidio ai cittadini. Hanno anche inondato le case dei cittadini di telefonate per dire di andare a votare, hanno telefonato anche al Comune e ai Vigili urbani». Ma dai temi giudiziari Febo ha voluto prendere le distanze: «Io non ho mai utilizzato i problemi giudiziari, se qualche candidato vuole farlo è un'azione personale. Io invece mi sono ritrovato un teschio, qualcuno ha scritto morte se votate Febo, e sono entrati nel mio profilo Facebook». Un siparietto, poi, è stato innescato dalla visita del ministro Franceschi. «Non ci sono andato perché è una riunione del Pd - ha sottolineato Di Primio. Mi sarebbe piaciuto andarci, gli avrei parlato dei problemi della Civitella. A D'Alfonso devo dare la cittadinanza onoraria perché è venuto qui tutti i giorni». «E un po' di invidia verso i suoi - ha subito ribattuto Febo. Qui D'Alfonso è venuto tre volte, Chiodi non è mai venuto. D'Alfonso dovrà essere ancora più presente dal 15 in poi».
GLI ALTRI TEMI
Scendendo su un terreno un po' meno politico, poi, nel confronto è entrato il Consorzio industriale: secondo Di Primio «va eliminato perché è un carrozzone per trombati e nullafacenti dei partiti» mentre per Febo «Chieti deve uscire dal Consorzio, riprendersi quelle aree e riprogettarle». Un passaggio, inevitabile visti gli sbarchi continui ma anche le recenti polemiche cittadine, è stato dedicato alla questione-immigrati: «Nulla quaestio se ci sono strutture private (per ospitarli ndr) - ha ripetuto Di Primio - ma da sindaco dico no in strutture pubbliche». Per Febo «l'accoglienza è un dovere per chi fugge dalle guerre ma quella struttura - ha specificato riferendosi alle Case di riposo che hanno risposto ad un avviso per l'accoglienza - non è possibile la condivisione».