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Data: 13/06/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fiumicino, un aeroporto dimezzato. Grosse criticità si avranno nelle ore di maggior traffico Difficoltà anche per chi arriva. Tempi lunghi per i bagagli. Operatività ridotta al 60% dopo il sequestro del molo D Task force per aiutare i viaggiatori a orientarsi nel caos.

ROMA È scattata l’ora X per la riduzione dell’operatività al 60 per cento dell’aeroporto di Fiumicino. Dalla mezzanotte di ieri i voli che atterranno e decollano dal Leonardo da Vinci sono di meno, quasi la metà rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il piano graduale di dimagrimento dello scalo, arrivato come da programmi al completamento a mezzanotte di venerdì, è stato deciso dall’Ente nazionale per l’aviazione civile come conseguenza del rogo del 7 maggio e del successivo sequestro del Molo D da parte della Procura di Civitavecchia.
I DISAGI
Aeroporti di Roma ieri, per ridurre al minimo i disagi a chi viaggia, anche se alcuni problemi sono stati comunque registrati, ha messo in campo una task force dedicata ai passeggeri: uomini e donne che sia ai terminal che ai desk sono di supporto ai viaggiatori dando informazioni sul luogo dell’imbarco e su eventuali cancellazioni. Ieri con l’operatività che ancora si attestava sul 70 per cento lo scalo romano è stato messo alla prova con un primissimo esame. Ma è oggi, e ancora di più durante l’estate se il molo rimarrà sequestrato e se non verranno adottati provvedimenti differenti nella distribuzione dei voli fra i due scali romani, che si potrebbero avere i maggiori disagi. Questo malgrado le rassicurazioni della società che gestisce lo scalo e malgrado la macchina messa in moto nell’arco delle ultime 48 ore anche da parte delle compagnie aeree per informare i passeggeri. Sul fronte delle partenze: a metà giornata ieri il calcolo era di 7 voli soppressi dalle 12 alle 22:10. Si tratta di aerei destinati a Londra, Francoforte, Palermo, Nizza, Torino, Francoforte, Madrid.
LE INFORMAZIONI
Non tutti i viaggiatori ce la fanno a orientarsi fra siti internet delle compagnie aeree, display informativi e incertezze. Le code sono nella norma. Una squadra di addetti è operativa anche alla stazione ferroviaria per accogliere e indirizzare i passeggeri quando arrivano allo scalo con il treno. Ma è agli arrivi, nella fase che segue l’atterraggio fino alla consegna dei bagagli, che si moltiplicano i problemi. C’è chi aspetta per quaranta minuti. In un caso un viaggiatore racconta di un’attesa arrivata a due ore. La graduale riduzione dei voli dall’80 al 60 per cento disposta dall’Enac all’aeroporto di Fiumicino a partire dalla mezzanotte non comporterà di fatto - come invece si era paventato negli ultimi giorni - la chiusura del Terminal 3. Ci saranno comunque delle limitazioni. La riduzione dei voli sarà graduale e riguarderà soltanto fasce orarie critiche, quelle cioé con maggior flusso. Verranno garantiti tutti i collegamenti intercontinentali, gli internazionali così come saranno assicurati i voli con le isole. In pratica il lavoro verrà riorganizzato e questo grazie a un lungo piano di programmazione che ha visto coinvolte Enac, Adr e compagnie aeree. Piovono comunque raccomandazioni per i viaggiatori. A tutti coloro che devono partire si chiede di verificare ripetutamente lo stato del volo sui siti ufficiali di ciascun vettore. Nella serata di ieri Aeroporti di Roma ha reso noto di aver inviato all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, i dati relativi alla qualità dell'aria riscontrati nell'aeroporto di Roma Fiumicino a seguito dell’incendio che ha interessato alcune aree dello scalo la notte del 7 maggio scorso. La comparazione dei dati, diffusi dalla società che gestisce il Leonardo da Vinci, indicano che i valori sono inferiori ai limiti di legge per i luoghi di lavoro. Per chi è impiegato nello scalo è comunque ancora viva la paura di quelle ore. La paura delle fiamme e del fumo che in pochi secondi hanno riempito tutto il Terminal 3. La paura che si è trascinata per giorni sotto forma di proteste e malori, circa 200, registrati quando lo scalo è tornato a funzionare. Fino alla battuta d’arresto imposta il 26 maggio dalla Procura di Civitavecchia con il sequestro del molo D.

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