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Pescara, 24/11/2024
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Data: 14/06/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ballottaggi in 78 Comuni a Venezia la sfida-chiave. Urne aperte per il secondo turno. Tra le città interessate anche Macerata e Chieti. Il fattore 5Stelle: a Gela il loro candidato sostenuto da Ncd e FI, in Laguna con Casson.

Si chiude tra oggi e domani la partita delle amministrative 2015 con i ballottaggi in 78 comuni, di cui 11 capoluoghi di provincia e uno di regione. Una sfida che vede interessati 2.160.550 elettori, alle urne solo oggi dalle 7 alle 23 con l'eccezione della Sicilia dove si vota oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15. La sfida che coinvolge appena il 4,6% del corpo elettorale rappresenta un importante test per trarre il bilancio di questa tornata primaverile che ha visto il primo round dello scorso 31 maggio confermare alle regionali lo status quo del 5 a 2 per il centrosinistra con il solo spostamento della Liguria (a vantaggi del centrodestra) e della Campania (per il centrosinistra) ma ha lasciato sul campo tante polemiche, sia per la grandissima astensione, che per il passo indietro di consensi del Pd rispetto alle europee di un anno prima e all'interno dei dem, perché tra i governatori vincenti, c'è davvero poco della mano del premier segretario Matteo Renzi. Nel secondo tempo della partita, ancora una volta la segreteria del Pd è in affanno comunque vadano le sfide che potranno portare vantaggio al centrodestra in molte parti tritorato unito oppure alla sinistra dem.
A partire proprio dalla città più importante al voto, il comune di Venezia dove la sfida è tutta aperta. Da una parte il magistrato Felice Casson, candidato dei ribelli di Pippo Civati, quelli che più hanno contestato il premier in questi mesi e che è rimasta senza il suo principale esponente che lo scorso 8 maggio ha abbandonato il Pd. Dall'altra parte c'è l'imprenditore Luigi Brugnaro, candidato di Forza Italia, Ncd-Udc che dopo aver conquistato il 28,56% riuscendo a fermare la corsa del candidato di centrosinistra al 38,01%, la scorsa settimana ha messo a segno il colpaccio di ottenere anche l'appoggio della LegaNord (che al primo turno ha ottenuto l'11,89%).
IL LABORATORIO AZZURRO
Così per il centrodestra Venezia diventa il nuovo laboratorio dell'unità tanto che Casson, negli ultimi giorni si è agitato molto per recuperare consensi chiedendo aiuto al M5s e schierandosi sulla stessa linea di Roberto Maroni sull'ospitalità degli immigrati. Insomma, una partita molto in bilico e dove se vince il centrodestra ha perso il Pd, ma se vince Casson ha perso comunque Renzi.
Tra le altre città-caso di queste elezioni sicuramente ci sono Enna e Gela, dove i destini del Pd si incrociano con il M5s. Nel capoluogo più alto della Sicilia a farla da padrone è Vladimiro Crisafulli, malvisto dal Pd nazionale che ha fatto l'impossibile per non farlo candidare, fino a toglierli il simbolo del Pd. Nonostante questo il "barone rosso" si è presentato con la sua lista Enna Democratica e ha conquistato al primo turno il 40,95% contro lo sfidante Maurizio Antonello Dipietro al 24,36%. La partita però non appare scontata perché a sostenere Dipietro si è schierato il M5s. Una situazione a parti inverse si è creata a Gela, la città del governatore Rosario Crocetta, già contestato perché il candidato del centrosinistra Angelo Fasulo è arrivato addirittura secondo con 23,74% superato dal grillino Domenico Messinese che ha preso il 24,25% dei voti. A sostenere Messinese oggi e domani si è schierato abbastanza esplicitamente Ncd e anche una parte di Forza Italia.
IL CANDIDATO-CARABINIERE
Un altro caso che sta facendo discutere molto è quello di Fermo, dove per il Pd si è candidato il comandante della locale compagnia dei Carabinieri Pasquale Zacheo che è arrivato primo con il 24,86% dei voti e sfida il candidato civico Paolo Calcinaro, al 22,90%.
In Lombardia gli occhi sono puntati su Mantova, città storica del centrosinistra conquistata a sorpresa 5 anni fa dal Pdl Nicola Sodano al ballottaggio dopo che al primo turno aveva preso il 35% contro il 40 della Pd Fiorenza Brioni. Questa volta al primo turno Mattia Palazzi di Pd, Sel e Popolari parte dal 46,5% contro Paola Bulbarelli (Forza Italia, Lega e FdI) al 26,4% ma dopo lo scherzo del 2010 nessuno se la sente di cantare vittoria.
Lamezia Terme, importante centro calabrese, guidata per due legislature da Gianni Speranza di Sel, il centrosinistra esce con le ossa rotta. Al primo turno Paolo Mascaro, candidato di Forza Italia e Ncd ha preso il 41,59% lasciando a Tommaso Sonni del centrosinistra appena il 25,75%, con il Pd ad appena l'11,69%. E dal conto manca il 17,89% di Pasqualino Ruberto, sostenuto da Fdi e liste civiche. Insomma un centrosinistra asfaltato. Infine sta creando qualche malumore a Roma il sostegno del neogovernatore Vincenzo De Luca ad Antonio Poziello, il candidato al comune di Giugliano che aveva vinto le primarie del centrosinistra ma era stato fatto fuori dal repulisti di Renzi. Lui si è candidato lo stesso senza il Pd ed è arrivato primo col 30,63% mentre il candidato dem Francesco Guardascione è fuori dal ballottaggio.

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