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Data: 14/06/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aggressione sul treno arrestato il terzo uomo della gang del machete. Il ragazzo che ha tagliato il braccio del ferroviere confessa e indica il luogo dove ha lasciato l’arma. Che però è sparita

MILANO Le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze dei suoi compagni di gang. Sarebbero questi gli elementi che hanno permesso di arrivare al fermo del terzo componente del gruppetto, anche lui affiliato ai latinos degli “MS13”, che giovedì sera con un machete ha quasi staccato un braccio al capotreno Carlo Di Napoli. Ora perciò inquirenti ed investigatori devono fare i conti anche con i timori di ritorsioni interne alla banda: l'omertà è la prima regola di quella “pandilla” di importazione sudamericana, e chi ha parlato rischia di subire la vendetta.
In carcere con l'accusa di duplice tentato omicidio è finito Alexis Ernesto Garcia Rojas, 19enne di El Salvador, detto “Smoking” per la sigaretta sempre in bocca. Già arrestato quando aveva 17 anni, ha precedenti per associazione a delinquere, lesioni e rapina. Era stato affidato in prova ad una comunità di Segrate, ma era scappato e risultava irreperibile. Gli agenti lo hanno trovato e bloccato in zona Porta Genova. Il suo fermo va ad aggiungersi agli arresti, avvenuti venerdì, del connazionale e coetaneo Josè Emilio Rosa Martinez, che ha confessato di aver quasi amputato il braccio sinistro al capotreno, e di Jackson Jahir Lopez Trivino, ecuadoriano di 20 anni con il permesso di soggiorno scaduto e anche lui tra i ragazzi coinvolti nel blitz del 2013. Si lavora per individuare gli altri membri della gang, forse due, che hanno partecipato alla brutale aggressione.
LA TESTIMONIANZA
A collaborare con gli inquirenti è Martinez. Pare che abbia cercato di aiutarli a trovare l’arma del delitto, indicando la zona in cui aveva abbandonato il machete, vicino alla stazione ferroviaria di Villapizzone, ma inutilmente: il machete per ora non si è trovato. Il ragazzo ha già un figlio, nato sei mesi fa. Il suo difensore, l'avvocato Alessio Mantuano, ha chiarito che in un primo momento, davanti agli investigatori, il ragazzo aveva reso brevi dichiarazioni spontanee «autoaccusatorie ed eteroaccusatorie», ma nell'interrogatorio successivo davanti ai pm «si è avvalso della facoltà di non rispondere». Una scelta «tecnica» suggerita dal legale. Nel verbale precedente, tuttavia, il giovane avrebbe fornito una veloce ma precisa descrizione dei fatti, che avrebbe consentito di individuare il suo compare Rojas.
LA DINAMICA
Martinez, inoltre, ha raccontato di essere stato lui a colpire il capotreno col machete. Lo avrebbe fatto per «difendere» uno dei suoi amici che non aveva il biglietto. È stato in quel momento che si è avvicinato il capotreno per chiedere i biglietti e il salvadoregno ha sferrato il colpo di machete. «Certamente ora è molto scosso», ha spiegato il suo legale. Trivino e Roja invee avrebbero aggredito l'altro ferroviere, che ha riportato una ferita alla testa con trauma cranico. Intanto restano stabili le condizioni di Di Napoli, che ha subito un intervento di circa otto ore per scongiurare l'amputazione del braccio. Ci vorrà ancora qualche giorno, spiegano dall'ospedale Niguarda, per sapere se tutto si risolverà per il meglio.


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