ROMA La doccia questa volta è gelata. Dopo aver perso la Liguria il centrosinistra dice addio anche a Venezia. Il derby di questa importante tornata elettorale è stato vinto dal candidato del centrodestra, Luigi Brugnaro, imprenditore ed ex presidente di Confindustria locale. Quel che è certo è che la giornata no per il Pd ha fatto registrare ancora un fortissimo calo per l’affluenza alle urne nei Comuni dove ieri si è votato per i ballottaggi. L’affluenza alle urne rilevata alle 23 è stata di circa il 47%. Al primo turno, alla stessa ora (ma 2 settimane fa si votò anche per le regionali), aveva votato il 63,45%. Questo vuol dire che meno di un elettore su due ha preferito non votare. Un dato che dovrà far riflettere il governo e il mondo politico. L’attenzione si è concentrata nei 12 capolughi su 78 Comuni chiamanti al voto (Lecco, Rovigo, Venezia, Mantova, Arezzo, Fermo, Macerata, Chieti, Trani, Matera, Nuoro). I riflettori sono stati puntati soprattutto sull’esito della battaglia per Venezia, dove al candidato del centrosinistra, Felice Casson, è toccata la responsabilità di non far perdere una città che il centrosinistra governa ininterrottamente dal 1993. L’ex magistrato, con il 38%, ha sfidato l’imprenditore, candidato dal centrodestra, Luigi Brugnaro, che si è fermato al 28,6% e poi ha stretto accordi con la Lega. Ma ieri sera, con i dati provvisori di 156 sezioni su 256, l’imprenditore messo in pista dal centrodestra era in testa con il 53% contro il 47%. A decretare la sconfitta di Casson potrebbero essere gli elettori del Movimento 5 Stelle che al primo turno avevano fatto raggiungere al loro candidato Davide Scano il 12,6%. Voti che questa volta non sono arrivati in dote all’esponente della sinistra Pd, che pure con i 5 Stelle condivide molti punti del programma e che in Parlamento ha appoggiato anche alcune battaglie grilline. Ma ieri si è votato in tante altre città. Gli elettori chiamati alle urne sono stati quasi 2 milioni. Ad Arezzo, ad esempio, su 51 sezioni su 97 il candidato del centrosinistra, Matteo Bracciali, risultava in testa di un soffio con il 50,91%. A Rovigo, dopo che sono state scrutinate il 24% delle sezioni, risultava in testa Massimo Bergamin (centrodestra) con il 60%. A Nuoro il candidato del centrosinistra, Bianchi, era molto indietro con il 33% contro il 66% del candidato Soddu sostenuto da liste civiche. Centrosinistra in vantaggio anche a Mantova, Lecco, Trani, Macerata e Fermo. A Mantova risultava in testa il candidato del centrosinistra, Mattia Palazzi, con il 58,08%. E i 5 Stelle? Sono cinque i centri in cui i pentastellati si sono presentati per la prima volta al ballottaggio: Quarto (Napoli), Augusta (Siracusa), Venaria (Torino), Gela (Caltanissetta) e Porto Torres (Sassari). In quest’ultima località il candidato grillino Willer ha battuto il candidato del centrosinistra Luciano Mura con il 75%. Ma anche in Sicilia (i risultati si conosceranno oggi), sono state giocate due partite dal sapore simbolico. Ad Enna Vladimiro Crisafulli, che ha ottenuto il 41% al primo turno ed ha sfidato Maurizio Dipietro (24,36%). A Gela, la città del governatore Rosario Crocetta, il grillino Domenico Messinese aveva ottenuto il miglior risultato rispetto al candidato del centrosinistra, Angelo Fasulo.