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Pescara, 24/11/2024
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Data: 16/06/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Pd perde anche in Sicilia, exploit M5S. Il bilancio finale: 5 comuni capoluogo vanno al centrodestra, il centrosinistra si ferma a 4. Esulta FI. Salvini: stiamo arrivando. Ballottaggi, dopo le sconfitte di Venezia e Arezzo arriva anche quella di Enna. Grillo vince a Gela e avverte: Renzi rottamato.

ROMA Brutte notizie per il Pd e per il governo: l’esito dei ballottaggi premia i Cinquestelle, rilancia almeno in parte il centrodestra e conferma la crescita della Lega. Un lunedì nero per il partito di Matteo Renzi iniziato per la verità domenica sera con il trionfo di Luigi Brugnaro a Venezia, espugnata dopo 22 anni di centrosinista. Il neo primo cittadino era sostenuto da una lista civica che ha portato a casa il 20,83% dei voti (mentre la lista di Forza Italia che lo appoggiava) non è andataoltre un misero 3,,76% Mortificato dalle urne e staccato di 7 punti dal suo avversario esce di scena l’ex pm e senatore Felice Casson, esponente della minoranza dem, vicinissimo a Pippo Civati.
SUICIDIO PERFETTO

Come dire che in Laguna e zone limitrofe (a Rovigo ad esempio, ha stravinto il leghista Massimo Bergamin) la paternità della sconfitta non è solo di Renzi ma di tutta la sinistra. Così che Massimo Cacciari filosofando può dire che sull'acqua è andato in scena «il suicidio perfetto». Nulla da dire invece su Felice Casson, persona onesta...ma ho predicato invano per un anno...», si è rammaricato l’ex sindaco.
I democrat perdono sull’acqua ma affondano anche sulla terraferma. Nella Toscana del premier, ad Arezzo per il flop di Matteo Bracciali, esempio di ortodossia renziana. Il tonfo fa rumore e si espande al Sud (Matera), al centro (Fermo), isole comprese (Nuoro). A Enna brucia un po’ di più perché a incassare la sconfitta è il «barone rosso» Vladimiro Crisafulli, sostenuto anche dall’Ncd, battuto da un candidato di una lista civica appoggiato dal centrodestra. È una sconfitta a macchia di leopardo: vanno al centrodestra Andria e Chieti. Una batosta, dunque. Che il vice segretario pd Lorenzo Guerini a caldo aveva provato a mascherare parlando di «luci e ombre». Riferimento alla vittoria di Mantova, e Trani e alla conferma di Lecco. Poi quando dalle urne sono arrivati gli altri responsi il buio è calato sui risultati più veloce della luce. La scarsa affluenza (il 47,11%) può aver influito certo ma è essa stessa sintomo di disaffezione.
IL FILOTTO
I Cinquestelle sbancano la Sicilia mettendo a segno un pokerissimo di vittorie che fa dire a Beppe Grillo «abbiamo fatto filotto». Un colpo durissimo per il governatore siciliano Rosario Crocetta. Nella “sua” Gela il candidato del Pd Angelo Fasulo si è fermato al 35%. Passano ai grillini anche Marsala e Augusta.
Non è affatto tenero con gli sconfitti Luigi Di Maio, esponente del direttorio 5Stelle che nel Pd vede «tanti Buzzi e Carminati». «Dove siamo andati al ballottaggio il Movimento - dice Di Maio - ha asfaltato i suoi concorrenti con una media del 70%. Questo conferma le enormi possibilità che abbiamo di governare il Paese accedendo al ballottaggio nazionale».
ARIA DI CRISI

A Porto Torres, in Sardegna, dove pure il Movimento di Grillo era spaccato, il candidato grillino ha incassato (il 70%) percentuali bulgare che non possono non far riflettere le altre forze politiche. Renato Soru, segretario regionale del Pd sardo ha iniziato a farlo ammettendo «l'inefficacia di una politica locale spesso autoreferenziale e divisa per appartenenze, incapace di dare risposte concrete alle comunità». Ma siamo solo all’inizio il redde rationem è appena cominciato. Qualcuno però non ha paura di chiamare le cose con il suo nome e parla già di crisi come il senatore Luigi Manconi, «se non c'è un partito diffuso e organizzato, inevitabilmente emerge la debolezza di un Pd eccessivamente concentrato sull'immagine la figura e le parole di Renzi».

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