PESCARA «Un’assoluzione più che piena che si aggiunge all’archiviazione per la filovia. Queste due indagini sono partite entrambe da esposti anonimi nei confronto di chi ha guidato la Gtm con oculatezza riportando i bilanci inutile. Nonostante i tagli, ho garantito il rinnovamento della flotta e del personale. Grazie a questo, la Gtm si presenta all’Azienda unica come un gioiello. Per avere guidato in questo modo la Gtm, ho dovuto subire indagini e critiche. Per fortuna, la magistratura ha avuto questo esito che mi lascia da un lato felice e dall’altro amareggiato». Le parole di Michele Russo, ex presidente della Gtm, mettono la pietra tombale sull’ultima delle accuse che gli venivamo mosse. Il gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha assolto Russo e Antonio Dell'Erba, rispettivamente presidente e direttore generale della Gtm, nell'ambito del processo sull'appalto relativo alle paline della Gtm, le aste pubblicitarie che si trovano accanto alle fermate degli autobus. Russo, giudicato con rito abbreviato e assistito dal papà avvocato Marcello Russo e da Augusto La Morgia, era accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente: è stato assolto perché il fatto non sussiste: sotto la lente del pubblico ministero Anna Rita Mantini, che aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione, era finito l'affidamento diretto dell'appalto alla D'Angiolella Pubblicità. L'accusa riteneva che l'appalto per l'installazione, la manutenzione e la pulizia delle paline dovesse essere aggiudicato tramite una gara, mentre a giudizio dei legali di Russo, l'affidamento diretto sarebbe stato giustificato dalla contenuta valenza economica, inferiore ai 20 mila euro. Dell'Erba era accusato di falso ed è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.