SULMONA Il consigliere regionale sulmonese Andrea Gerosolimo (Abruzzo civico) prende le distanze dal suo presidente della Regione e rivendica atti concreti per il futuro del punto nascita e del territorio. Ma il giovane esponente politico va oltre e lancia un ultimatum a Luciano D’Alfonso, uscendo allo scoperto dopo la sua assenza non casuale alla giunta regionale tematica all’Abbazia, in cui è stato annunciato un periodo di riflessione di 6 mesi prima della chiusura del punto nascita. «Non ho ritenuto di partecipare alla giunta tematica che si è tenuta a Sulmona perché di programmi, parole, impegni e promesse, dopo un anno, ne sono state fatte già tante», conferma Gerosolimo, «ci vogliono i fatti per il territorio, altro che la giunta tematica». Da qui l’avvertimento al governatore sull’appoggio alla maggioranza da parte del gruppo di Abruzzo civico. «Resto, pertanto, in attesa di atti e fatti da parte del presidente in favore delle aree interne», aggiunge, «e se non arriveranno segnali concreti io e il consigliere Mario Olivieri, di Abruzzo Civico, ci regoleremo di conseguenza. Sanità, programmazione fondi europei, sviluppo economico e viabilità sono, in assoluto, le priorità dell’agenda di Abruzzo Civico». Secondo la lista civica, dunque, è passato il tempo degli impegni e della promesse, è arrivato il momento dei fatti. «Come forza civica siamo totalmente al di fuori dalle logiche partitiche e dallo schema bipolare italiano», aggiunge Gerosolimo, «se abbiamo scelto di stare con Luciano D’Alfonso è perché a lui riconosciamo le capacità amministrative che sono in grado di dare una svolta al futuro della nostra Regione. Ma oramai, dopo gli impegni assunti in campagna elettorale, è giunto il momento di produrre azioni concrete capaci di incidere sul futuro dei territori più deboli». Oltre al punto nascita, la delibera di giunta approvata venerdì scorso in città riconosce Sulmona e la Valle Peligna come aree di confine e fa il rendiconto delle somme investite e da investire, oltre ad una serie di deroghe e eccezioni. In particolare si fa riferimento a 82 milioni di euro in totale investiti sulla cultura (l’Abbazia celestiniana), il progetto Capograssi sui sistemi informativi e sul processo telematico, sulla viabilità, la mitigazione del rischio idrogeologico e simico, l’edilizia pubblica (le scuole) e la protezione civile; cui si aggiungono i 2,5 milioni di euro per la residenza sanitaria di Pratola e i 22 milioni per il bacino sciistico dell’Alto Sangro.