Abruzzo – Anni e anni di conquiste sindacali all’Arpa non troveranno diritto di cittadinanza nella nuova azienda di trasporto unica: il presidente della Tua, Luciano D’Amico, con un atto unilaterale che assomiglia a un pressing sui sindacati verso la sottoscrizione del contratto aziendale della società unica entro l’8 luglio, ha messo nero su bianco la “disdetta, a far data dal 15 settembre 2015, degli accordi aziendali sottoscritti dal lontano 1978 e delle norme contenute in ogni fonte collettiva di secondo livello sottoscritte dall’azienda”. Quel colpo di spugna su 36 anni di relazioni sindacali “produrrà” la perdita di qualche centinaia di euro di salario accessorio mensile per i lavoratori. “L’azzeramento unilaterale degli accordi di 2° livello”, afferma Renzo Sabatini, segretario della Uil trasporti della Marsica, “è un grave errore di procedura che assomiglia tanto a un voler forzare la mano: faremo una valutazione complessiva al termine dell’incontro al comune di Avezzano per poi decidere se alzare il tiro”.
Ieri, (mercoledì 17 giugno) alle 18, infatti, la controversa questione della nuova azienda unica regionale (già sfociata in uno sciopero regionale Cgil-Ugl) che rischia di fare “macelleria sociale” sul sistema dei trasporti della Provincia di L’Aquila, Marsica in primis, è stata al centro di un dibattito, preannunciato infuocato, al Comune di Avezzano: qui il sottosegretario alla presidenza della Regione, Camillo D’Alessandro, affiancato dal consigliere regionale Lorenzo Berardinetti ed esperti dei trasporti locali, avrà sudato le classiche sette camice sulla “bontà” della linea politica del governo D’Alfonso, inizialmente intenzionato a tagliare 10milioni di euro (poi ridotti a 5) dal sistema di trasporto locale con effetti “devastanti” per la Marsica. Contro il disegno della Regione si sono espressi anche i sindaci della Marsica in un precedente incontro sollecitato dai sindacati, dove il primo cittadino di Avezzano, a nome dei colleghi, bollò come “inaccettabili le motivazioni addotte dall’azienda: i servizi”, sottolineò Di Pangrazio, “devono essere pianificati in una logica di ottimizzazione tra i diversi vettori operanti nella Marsica (gomma e ferro) e non di sostituzione, perché non risultano completamente sostituibili. In una corretta logica di pianificazione del servizio, il nuovo soggetto imprenditoriale pubblico regionale (la Tua) che gestisce il trasporto pubblico intermodale e integrato in Abruzzo dovrebbe operare in una logica di integrazione dei vettori”.
Maurizio Di Marco Testa, sindaco di Tagliacozzo, invece, lanciò l’idea di riconvocare la seduta coinvolgendo i consiglieri regionali, ma soprattutto, il Sottosegretario con delega ai trasporti della Regione Abruzzo, Camillo D’Alessandro, per avere lumi sul progetto. Oggi, quindi, l’atteso faccia a faccia con il “regista” dell’operazione Tua. I sindacati, comunque, sono pronti a discutere sulla riorganizzazione dei servizi a 360°, ma con i correttivi giusti per salvaguardare il livello dei servizi nelle aree montane e, nel contempo, accendono i riflettori sui tanti dirigenti “ancora al loro posto se non promossi”.
Il piano industriale iniziale della nascente società unica (TUA), infatti, non sembra registrare grande attenzione verso i responsabili del disastro dei conti, mentre punta a tagliare 383.000 Km del servizio su gomma e spingere altri 275.000 Km verso la sub-concessione: una vera e propria sciagura per tante piccole realtà e, quindi, per gli utenti, della Marsica.
Per questo i rappresentanti territoriali di Filt-Cgil (Andrea Tucceri), Fit-Cisl, (Angelo De Angelis), Uil-trasporti, (Renzo Sabatini), Faisa, (Luigi Cinaglia), Ugl-trasporti, (Guido Pignanacci), Fast-Confsal, (Michele Giuliani) confidano nel sostegno forte dei sindaci.