L’AQUILA «Il Parco Gran Sasso-Laga si dia una svegliata ed esca dall’immobilismo. Le popolazioni si mobilitino». Lo afferma il consigliere regionale Pd Pierpaolo Pietrucci in relazione alla questione della nuova seggiovia delle Fontari. «Sono un ambientalista», sostiene Pietrucci. «La mia vicenda politica da sempre è legata a una sensibilità ambientale che mi ha visto in gioventù battermi contro la terza canna del Traforo e oggi contro gli impianti a biomasse, gli inceneritori, il percorso del metanodotto Snam sul nostro territorio sismico, le trivelle di Ombrina Mare. Tuttavia penso che posizioni rigorose di tutela ambientale mai debbano trasformarsi in bieco integralismo, ingessando futuro e potenzialità di un territorio. Devo constatare con estremo rammarico che è questa la posizione del Parco Gran Sasso-Laga, fortemente antropizzato, istituito per elaborare e gestire politiche ambientali di sviluppo di uno dei territori protetti più vasti d’Europa, e invece drammaticamente fermo, senza alcuna programmazione e che pensa di poter continuare a governare di fatto un territorio vasto e ricco continuando ad attingere a clausole di salvaguardia, piuttosto che pensare a elaborare quello che manca da ormai più di vent’anni, vale a dire un Piano Parco. In tutte le altre regioni il parco è sinonimo di sviluppo. Da noi di ingessamento. Chiedo che le popolazioni di tutti i Comuni delle aree del Parco, alcuni dei quali stanno seriamente valutando l’ipotesi di uscire, facciano sentire la loro voce, indignandosi per questa mancanza di lungimiranza e di programmazione che blocca lo sviluppo turistico del comprensorio con una visione antiquata e dannosa del turismo sul Gran Sasso. La nostra montagna è un brand che deve funzionare 365 giorni l’anno, sviluppando la ricettività estiva e potenziando, nella misura consentita dal Piano d’Area, gli impianti di risalita».