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Pescara, 24/11/2024
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Data: 20/06/2015
Testata giornalistica: Il Centro
L'isolamento ferroviario dell'Abruzzo - Frecciabianca: una sola fermata. L’estate abruzzese viaggia “local”. Trenitalia: «Una questione di mercato», e nessuno si è fatto avanti per chiedere servizi aggiuntivi. Proteste nel Teramano e Vastese. D’Alessandro: «C’è ancora spazio per intervenire»

PESCARA Giovedì a Matera hanno brindato quando il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio ha annunciato che prima del 2019 la città sarà collegata a Bari, via ferrovia, in 50 minuti, anziché nei 90 attuali. Poi ha spiegato: «Se il presidente della Regione Marcello Pittella anzichè presentarmi 5 opere come ha fatto me ne avesse sottoposte 200 perché pressato da tanti, sarebbe stato tutto più complicato». Certo, Matera sarà nel 2019 Capitale europea della Cultura e Delrio ha tenuto a dire (al pubblico lucano davanti al quale presentava il suo ultimo libro) che Renzi gli ha «raccomandato» molto la città dei sassi.
Ma l’annuncio di Delrio rende ancora più evidente il ritardo dell’Abruzzo sul tema del trasporto ferroviario, sia in termini di iniziative che di risultati. Al netto, diciamo mettendo le mani avanti, di quanto il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha scritto su facebook, annunciando una «anticipazione di Delrio», in base alla quale «una “cosa” super colorata girerà a favore dell'Abruzzo per lo spostamento non solo degli abruzzesi». Si vedrà. Nel frattempo in Abruzzo ferma solo a Pescara un treno a lunga percorrenza come il Frecciabianca, mentre il Frecciarossa arriva come è noto ad Ancona. E l’orario estivo di Trenitalia, appena varato, se prevede fermate aggiuntive in Emilia-Romagna (Riccione, Cattolica), Marche (Senigallia) e Puglia (Fasano Monopoli, Ostuni), nulla concede all’Abruzzo. I turisti che vogliono raggiungere le spiagge del Teramano o del Vastese continueranno a scendere a Pescara o a Termoli. Fa peggio il Frecciabianca che collega Roma all’Adriatico: salta letteralmente la nostra regione per puntare a nord verso le stazioni di Falconara marittima, Pesaro, Rimini, Ravenna. Da Teramo protesta Paolo D’Incecco esponente di Teramo Cambia: «Sono state disattese di nuovo le speranze di avere collegamenti diretti con Ancora per poter utilizzare i treni Frecciarossa in direzione nord, senza doversi recare a Pescara». Dal Vastese si indigna il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca: «Quali logiche aziendali promuovono simili soluzioni a dir poco discriminatorie?». Per Trenitalia la logica aziendale è quella della domanda e dell’offerta, poiché il servizio su queste tratte ferroviarie non prevede contributi. E dunque si lavora a mercato: se non ci sono fermate aggiuntive in Abruzzo, è perché non c’è sufficiente domanda di treni a lunga percorrenza. Ma è anche vero, fanno notare a Trenitalia, che non arriva dai territori la richiesta chiara e forte di un servizio aggiuntivo. Come per esempio è successo a Senigallia, dove l’associazione degli albergatori si è mossa per promuovere il Frecciabianca con accordi e convenzioni. La Regione, impegnata nel rinnovo del contratto di servizio, scaduto, con Trenitalia per il trasporto locale, punta a strappare qualche concessione in più sulla tratta adriatica, anche se questa non fa parte della trattativa. «In verità», dice Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla giunta con delega ai Trasporti, «ci aspettavano fin da questa estate una maggiore disponibilità, anche se credo che si possa ancora fare qualcosa per Vasto». La Regione sta discutendo un contratto-ponte che poi dovrà portare alle gare per l’affidamento del servizio. «Nel corso della discussione», spiega D’Alessandro, «abbiamo rappresentanto a Trenitalia una serie di rilievi che vanno dal sistema di penalizzazione per i ritardi, alla riorganizzazione del servizio, fino al tema delle biciclette in treno. Tra queste richieste c’è anche quella di un miglioramento e un aumento delle fermate del Frecciabianca. Però andrebbe fatta anche un riflessione in più sul ruolo di Tua (la nuova società unica regionale dei trasporti, ndr.). Perché, fermo restando le esigenze di mercato di Trenitalia, è evidente che alcuni collegamenti strategici per il turismo possono rientrare nelle iniziative della nostra azienda unica». Intanto Tino Di Cicco di Federconsumatori scrive una lettera al governatore D’Alfonso per sollecitarlo a fare con Trenitalia ciò che altre Regioni già fanno:«L’istituzione della Carta Tutto Treno», spiega, «con la quale gli abbonati ai treni regionali, pagando una piccola integrazione, possono utilizzare anche tutti gli altri treni circolanti cui sono interessati. Compresi Intercity e Frecce varie».

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