VASTO Estate, tempo di vacanze e di turismo.Trenitalia ancora una volta ha disatteso le pressanti richieste di ripristino delle fermate dei convogli richiesti dall'utenza vastese. Chi sceglie di venire in vacanza a Vasto o San Salvo deve scendere alla stazione di Termoli, in Molise. L'amministrazione vastese tace. Ha protestato invece quella sansalvese. E protesta anche il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluca Castaldi. «Pare logico e razionale che un comprensorio di circa centomila residenti che in estate raddoppiano venga tagliato fuori dai collegamenti ferroviari nazionali?», chiede il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca. «Quali logiche aziendali promuovono simili soluzioni a dir poco discriminatorie?. L'unica risposta è che non ci sono i numeri. Ma i numeri sono i cittadini utenti e se per assurdo anche uno solo di loro utilizzasse i treni in fermata a Vasto, ciò giustificherebbe ampiamente la sosta». La breve fermata, a parere di Castaldi non avrebbe costi aggiuntivi per Trenitalia che potrebbe così anche «far cassa» con qualche biglietto venduto in più. L’assenza di fermate nel Vastese è motivo di rammarico per gli operatori turistici. «Trenitalia ha deciso che l’Abruzzo si ferma a Pescara e i nostri pendolari devono andare in Molise. Non è giusto». Anche il presidente del consiglio comunale di San Salvo, Eugenio Spadano invoca più attenzione ed interesse per lo scalo ferroviario Vasto-San Salvo. «Questa stazione rischia di diventare uno scalo fantasma», ha scritto l'amministrazione di San Salvo in una lettera indirizzata al sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Camillo D'Alessandro. «Come possono esserci turisti se non ci sono i treni? Incrementare il numero delle fermate dei treni a lunga percorrenza, per porgere una maggiore offerta turistica nel Vastese in generale è di vitale importanza per un territorio costiero e in affanno economico».