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Pescara, 24/11/2024
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Data: 20/06/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Emergenza porto. Esposto sul dragaggio. La Capitaneria: tutto ok Sospiri e Febbo (FI) ricorrono all’Europa

Che ci fa la draga della società Ldm spa, esecutrice dei lavori appaltati dal Provveditorato per le Opere pubbliche, sorpresa da una operazione di "intelligence" di Forza Italia nella zona esterna della diga foranea? Nel dubbio, i consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo hanno trasmesso un esposto ai competenti organismi della Commissione europea (Ambiente e Pesca) per fare chiarezza.
Dice Sospiri: «Se, come si sospetta anche dalle immagini, la draga raccoglie i fanghi all’interno della darsena e va poi va a sversarli oltre la diga foranea in mare aperto, come mai il precedente dragaggio, effettuato nella stessa zona, è costato 10milioni di euro perché quei fanghi, classificati addirittura come rifiuti nucleari per la presenza del ddt, dovevano essere smaltiti in discariche specializzate?». Sospiri ricorda anche che il precedente commissario per l’emergenza del porto, Guerino Testa, è finito sotto inchiesta per questo. Adesso c’è la determina della Regione che autorizza il dragaggio di non più di 20 tonnellate l’anno dai fondali del porto, un altro paradosso secondo i due esponenti di Fi: «Questo significa che per trattare i 10mila metri cubi consentiti ci vorranno 850 anni, molto di più dei 10 prorogabili previsti nell’autorizzazione». Inoltre, nella stessa determina non ci sarebbe traccia di disposizioni riguardanti gli impianti di smaltimento e il recupero di materiali pericolosi o meno. Per ultima, ma non secondaria, si sottolinea la questione del Piano regolatore portuale, ancora fermo nelle stanze del Consiglio superiore dei Lavori pubblici nonostante le assicurazioni fornite dal governatore Luciano D’Alfonso un mese fa (ma una riunione risulta fissata a Roma per il prossimo 23).
A smontare il giallo ci pensa però il comandante della Direzione marittima, Enrico Moretti: «L’attività che la draga sta effettuando all’esterno della diga foranea, in gergo tecnico definita movimentazione sommersa, è pienamente autorizzata dalle ultime analisi dell’Arta che ho qui nel mio ufficio ma che nessuno è venuto sino ad oggi a chiedermi». Dunque, non ci sarebbe più traccia nei fondali della darsena del famigerato ddt e di altri inquinanti pericolosissimi? «Di questo - spiega Moretti - si sta occupando la magistratura, ma oggi le analisi effettuate dall’Arta autorizzano quel tipo di movimentazione. Piuttosto - suggerisce il comandante - la politica dovrebbe fare fronte comune per dare risposta al problema dell’agibilità del porto».

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