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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/06/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Ncd si candida a guidare la coalizione anti-D’Alfonso. Chiavaroli: «Contenderemo la regione al centrosinistra. Forza Italia? Speriamo che torni a essere un interlocutore»

PESCARA «Governare non logora se la classe dirigente è credibile». La senatrice Federica Chiavaroli riscrive il motto andreottiano alla luce dei risultati dell’Ncd in Abruzzo, roccaforte nazionale, assieme alla Sicilia, del partito alfaniano. Lo fa al termine del direttivo del partito riunito ieri mattina a Pescara per l’analisi del voto amministrativo. Accanto a lei c’è il sindaco riconfermato di Chieti Umberto Di Primio («uno dei fondatori dell’Ncd», rimarca la senatrice pensando a chi dà il sindaco già in fuga verso nuovi approdi) e tutto lo stato maggiore del partito (i parlamentari Filippo Piccone e Paolo Tancredi, il consigliere regionale Giorgio D’Ignazio, il consigliere comunale di Pescara Guerino Testa, il neo sindaco di Celano Settimio Santilli). «Tutti insieme siamo una squadra», sottolinea Chiavaroli «e ci candidiamo a guidare la ricostruzione dell’area di centrodestra e a condurre il processo per contendere la Regione a Luciano D’Alfonso». Ma senza ripercorrere strade antiche e vecchi schemi, sottolinea Di Primio che in campagna elettorale ha spesso scartato dalla linea nazionale del partito, in particolare sul tema immigrati (si veda l’occupazione simbolica degli Istituti Riuniti San Giovanni Battista, ex Cappuccini, dove era previsto l’arrivo di un gruppo di rifugiati): «Non dobbiamo guardare alle bandierine ma ai programmi: voglio tentare di interpretare lo spirito moderato del partito guardando a destra», spiega il sindaco, «senza le esasperazioni della Lega». È per questo che non ha mai pensato di lasciare l’Ncd, sottolinea Di Primio: «Mai cambiato partito, piuttosto mi sono cambiati i partiti intorno. Ho scelto di andare con le persone che sono qui con me, anche per un fattore di amicizia. Un elemento che fa la differenza». Invita ad abbandonare «schemi antichi» anche il deputato teramano Tancredi: «C’è una realtà civica a cui dobbiamo guardare», dice pensando con preoccupazione «all’astensione altissima» registrata al voto. Anche se l’obiettivo resta sempre l’accordo con Forza Italia o almeno con «la parte buona» di Forza Italia come sottolinea Piccone. Un alleato, riflette Tancredi, che oggi spende troppe energie per le complicate dinamiche interne, mentre «occorrerebbe mettere davanti a tutto, e meglio, la regione, in un’azione di pungolo verso D’Alfonso senza rincorrere 5 Stelle e Lega». È però un dato di fatto che oggi Forza Italia non c’è. Così, come dice Piccone, «siamo condannati a incarnare tutto il centrodestra abruzzese» (e infatti lo ha fatto bene a Celano vincendo non solo contro il centrosinistra ma anche contro Forza Italia dell’ex sodale Antonio Del Corvo). Per anticipare infine richieste di chiarimento sulla posizione contraddittoria di un partito che è maggioranza a Roma e opposizione all’Aquila, la senatrice Chiavaroli ribadisce che il Nuovo Centrodestra «è e resta all'opposizione in Regione», mentre «a Roma partecipiamo ad un governo di ricostruzione nazionale. Non è un governo di coalizione ma serve per fare le riforme e portare l’Italia fuori dalla crisi». Insomma una sorta di maggioranza “a progetto”.

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