L’AQUILA La Cgrt, concessionaria della metropolitana di superficie rimasta incompiuta, con il patrocinio degli avvocati Claudio Verini e Massimo Manieri, ha inoltrato appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar dell’Aquila. In particolare la società ha rinnovato la sua istanza di recupero dei costi sostenuti per l’esecuzione dell’opera sino all’atto dell’annullamento ribadendo la sussistenza della giurisdizione amministrativa anche sugli aspetti risarcitori e/o indennitari, quali conseguenza diretta della lesione del legittimo affidamento incolpevole di Cgrt negli atti di gara formalizzati dal Comune dell’Aquila. «È infatti necessario ribadire», affermano i due legali, « che Cgrt deve essere ritenuta estranea alla formazione degli atti della gara europea ritenuti dalla Corte europea illegittimi, in quanto predisposti esclusivamente ad iniziativa della dirigenza comunale ed approvati dalla giunta. Cgrt, sul punto, prende atto che finalmente anche l’assessore comunale alla Trasparenza e alla legalità, in una intervista, ha assunto – seppure dopo parecchi anni – una ferma posizione affermando che gli atti saranno reinviati alla Corte dei Conti per la valutazione di sussistenza di eventuale responsabilità contabili, evidentemente prescritte. Cgrt evidenzia peraltro che nelle medesime eventuali responsabilità potrebbero incorrere anche gli attuali dirigenti e la stessa giunta capitanata da Cialente. Della necessità di indennizzare la Cgrt per i costi affrontati vi è infatti certezza già nella delibera di annullamento della concessione, risalente al lontano 2009 – in cui si stanziavano addirittura delle somme a bilancio – posizione peraltro ripetutamente legittimata da tutti i pareri tecnico-legali (Cirulli Irelli, Carlea, Pirozzolo e il rup Cafaggi) acquisiti dal Comune sia prima che dopo l’annullamento stesso. Non vi è dubbio che da quella data i danni vadano giornalmente ad aumentare sia sotto il profilo dei costi di gestione di una società mono-scopo sia sotto l’aspetto degli interessi e svalutazione e che il cincischiare della politica, accompagnato dall’eterno rinviare della dirigenza, non ferma lo scorrere del tempo. Considerata l’omologa indicazione di giunta comunale, che aveva espresso già nel 2012 il proprio indirizzo politico nel senso della necessità di definizione dei rapporti con la concessionaria», concludono i due legali, «Cgrt auspica che, nella pendenza dei procedimenti giurisdizionali – anche di quelli ulteriori che si andranno ad attivare – sia riattivato un tavolo di definizione transattiva della vicenda».