L'AQUILA Si «balla» fino alla fine, fino all'inno nazionale che aprirà oggi i lavori del consiglio regionale. Con la lunga riunione di ieri sera, Luciano D'Alfonso ha cercato di compattare quella che lui stesso definisce «la maggioranza primaria». I «magnifici» sedici, insomma, che sarebbero disposti a rimanere comunque alla sinistra del presidente (anche in senso logistico, dove cioè è ubicata la maggioranza all'Emiciclo). Perché tra quei banchi ci saranno sì anche i due di Abruzzo civico (Andrea Gerosolimo e Mario Olivieri), ma il loro non sarà certo un voto scontato. Di quelli da maggioranza bulgara per intendersi. Anzi. Anche per questo il disegno di legge sulla variazione di bilancio che, tra le altre cose, dovrebbe finanziare la Saga con 7 milioni di euro e Abruzzo Engineering con 2,5 milioni di euro, oggi non approderà in aula. Nonostante la fretta che ha l'aeroporto d'Abruzzo di «decollare», ovvero di non precipitare. Troppo rischioso con quella maggioranza ballerina.
D’IGNAZIO SI SFILATanto più che le lusinghe al Ncd, a cui era stata prospettata la delega al Sociale, non sono servite a molto: «Per me decide Tancredi -ammette candidamente Giorgio D'Ignazio- l'ipotesi della delega al Sociale è nata come una battuta. Lui, il presidente, mi ha chiesto cosa avrei voluto fare e io gli ho ricordato di essere stato per dieci anni assessore al Sociale. Ma è solo una battuta: c'è già la Sclocco che è brava e insostituibile. E poi, ripeto, D'Alfonso deve chiedere a Tancredi non a me». E i vertici di Ncd, sull'argomento, sono stati chiari nei giorni scorsi.
STRAPPIDunque non resta a D'Alfonso che lavorare sulla «maggioranza primaria» e tentare di ricucire lo strappo con quella «secondaria», quella cioè che include e recupera appieno Abruzzo civico. Gli uomini di Giulio Borrelli, però, tengono al momento la barra dritta: rivendicano un assessorato per Gerosolimo (ormai da un anno) e sono molto critici sulla politica sanitaria e sulla tutela delle aree periferiche. Non a caso proprio ieri a firma del dirigente Edmondo Luadazi, è stato diramato un altro documento in difesa del Vastese: «Gli elettori abruzzesi avevano pensato un anno fa che, cambiando il governo regionale -scrive l'esponente di Abruzzo civico-, avrebbero avuto a disposizione amministratori più attenti al sociale, più lungimiranti e in grado di interpretare le esigenze del Vastese per farlo tornare, con il vicino Sangro, ad essere la locomotiva dell'intera economia abruzzese. Tutto questo fino ad oggi non si è visto e, purtroppo, è invece continuata senza soste la operazione di ingessamento e di spoglio territoriale di beni e di servizi che questa parte del territorio sta subendo da almeno dieci anni». Vertenza alla quale si aggiunge quella della Valle Peligna di Gerosolimo: aree, entrambe, che saranno oggetto oggi di una risoluzione presentata dal centrodestra sui Poli di attrazione. «Non si può governare pensando alla difesa di singoli territori, ma bisogna avere una visione d'insieme -spiega Camillo D'Alessandro- per questo la riunione di ieri è servita a capire chi ci sta. Qual è la maggioranza primaria».