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Pescara, 24/11/2024
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23/06/2015
Il Centro
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L'isolamento ferroviario dell'Abruzzo - Ci risiamo, i ladri di rame bloccano i treni per Roma. Cinque convogli cancellati, per oltre tre ore ritardi sulla linea fino a 60 minuti. Ennesimo furto lungo la ferrovia e mattinata di forti disagi per i pendolari |
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«Dobbiamo ringraziare il capotreno del 7501 che ci ha avvisato carrozza per carrozza, dicendoci che c’era stato un furto di rame al passaggio a livello della stazione di Castel Madama e dandoci di fatto la possibilità di trovare un’alternativa per raggiungere Roma». È il racconto di Daniele Luciani (nella foto), storico pendolare marsicano costretto a fermarsi a metà strada. «Il capotreno ci ha spiegato che avrebbero dovuto attendere l’arrivo dei carabinieri per poter presidiare il passaggio a livello», ha continuato, «è chiaro che questa attesa per noi sarebbe stata determinante per la puntualità sul posto di lavoro, quindi abbiamo lasciato il treno a Mandela per prendere il servizio Cotral proveniente da Subiaco, molto affollato, grazie al quale però, pagando il biglietto aggiuntivo per il servizio, siamo arrivati in orario». (e.b.)TAGLIACOZZO Furti di rame, animali sui binari e passaggi al livello in tilt. Non sono risposte alternative alla domanda di un quiz televisivo ma i principali motivi dei disservizi dei treni della linea Pescara-Avezzano-Roma. Tratta per molti “dimenticata da Dio” dove negli anni i tempi di percorrenza sono aumentati di pari passo con i ritardi. L’ultimo disservizio in ordine di tempo c’è stato ieri, quando alle 5 del mattino centinaia di pendolari diretti a Roma sono stati costretti a scendere a Mandela o a Castel Madama, nel Lazio, perché a causa di un furto di rame non era possibile procedere. Lavoratori e studenti, così, sono stati obbligati a prendere autobus di linea per arrivare nella capitale. Cinque convogli sono stati cancellati, uno è stato fermato prima di Roma e altri 5 hanno accumulato ritardi fino a 60 minuti costringendo i pendolari ad arrivare in ritardo al lavoro o all’Università. Trenitalia ha fatto sapere che sono state rubate delle apparecchiature contenenti rame, causando un guasto al sistema di distanziamento dei treni e anomalie nel funzionamento dei passaggi a livello della tratta. La situazione è tornata alla normalità solo dopo le 8.30. I ritardi sulla Pescara-Roma sono all’ordine del giorno. I lavoratori molto spesso lamentano il fatto che per arrivare in ufficio o tornare a casa sono costretti ad acquistare un biglietto del bus o ad attendere ore le navette sostitutive. Stress e altri soldi spesi, oltre a quelli dell’abbonamento, stanno portando all’esasperazione i pendolari, in gran parte provenienti dalla Marsica. La tratta che collega l’Abruzzo alla capitale è una delle più “gettonate” dai ladri. I furti di rame, infatti, sono all’ordine del giorno come nel resto d’Italia. Le stazioni ferroviarie sono ormai senza più vigilanza, se si escludono quelle più grandi come Avezzano, Tagliacozzo e Carsoli, e per questo diventano terreno fertile per i malviventi che si intrufolano e fanno razzìa dell’oro rosso. Non solo Trenitalia ma anche Enel e Telecom sono vittime quotidiane dei ladri di rame. Il metallo è arrivato a costare 6 euro e 45 centesimi al chilo e per questo ogni giorno sulle cronache locali e nazionali si annoverano furti con conseguenti disagi. Tantissimi sono i negozi aperti negli ultimi anni che acquistano ogni tipo di metallo. Dei rigattieri moderni dove arrivano non solo i fili di rame delle linee ferroviarie ma anche le grondaie delle abitazioni e addirittura le rifiniture delle lapidi dei cimiteri. La richiesta sembra essere sempre più in crescita soprattutto dai mercati dell’Europa dell’Est, dall’India e dalla Cina. Fili di rame vengono prelevati dai cavi, dalle centraline e dai vecchi banchi dove si effettuavano le manovre dei treni. Secondo una stima di Trenitalia, da gennaio ad aprile di quest’anno sono stati rubati 175.700 chili di rame, che hanno fermato 1.619 treni (per ogni 10 chili di rame rubato un treno si ferma 2 minuti). Tutto ciò crea disagi anche a Trenitalia stessa che per manutenzione e danni spende almeno 10 euro e 95 centesimi ogni chilo di rame rubato. La situazione peggiora di giorno in giorno. Spesso, infatti, i furti causano anche dei danni che per essere riparati costringono la società di trasporti a bloccare per settimane la linea. E alla fine Trenitalia, a causa della mancata vigilanza e dello stato di abbandono della linea, deve risarcire i pendolari e pagare i lavori di ripristino. Oltre il danno, quindi, la beffa.
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