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Data: 25/06/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Regione: Abruzzo Civico sull'aventino. Ora D'Alfonso scrive a Gerosolimo

L’AQUILA - Adesso è vera crisi tra Abruzzo civico, schieramento nato alle ultime elezioni regionali, e la maggioranza di centrosinistra che governa a palazzo dell’Emiciclo.

Tre sgarbi in due giorni, con la bocciatura di una risoluzione chiave di Ac e la successiva uscita dall’aula all’ultimo voto nel Consiglio di ieri, hanno definitivamente spezzato il rapporto tra il movimento legato all’ex direttore del Tg1, Giulio Borrelli, e il governatore, Luciano D’Alfonso.

Un tandem già incrinato e nessuna soluzione ora è da escludere, nemmeno la più traumatica, come l’uscita dalla maggioranza. Anche se il presidente già mette in atto delle prove di dialogo con una lettera serale inviata al capogruppo Andrea Gerosolimo.

E dire che, prima di questo inizio settimana di fuoco, addirittura si pensava che un esponente di Ac, lo stesso Gerosolimo, potesse approdare in Giunta per vedere riconosciuti gli interessi di una forza che al voto del 25 maggio 2014 ha raccolto il 5% e 33 mila voti complessivi, terza forza della coalizione.

Uno scenario che ora appare quantomeno improbabile, se non del tutto impossibile, resta aperto uno spiraglio solo nel caso in cui vada a buon fine l’opera di ricucitura quanto mai delicata che si tenterà.

Tutto è cominciato con l’ultimatum pubblico lanciato da Gerosolimo a D’Alfonso sulla spinosa vicenda della chiusura annunciata del punto nascita di Sulmona, l’unico del territorio che lo ha eletto, la Valle Peligna.

“Non ho ritenuto di partecipare alla giunta tematica che si è tenuta a Sulmona perché di programmi, parole, impegni e promesse, dopo un anno, ne sono state fatte già tante - è sbottato - Se non arriveranno segnali concreti io e il consigliere Mario Olivieri, di Abruzzo Civico, ci regoleremo di conseguenza”.

A questa scossa elettrica ha fatto seguito il mancato invito degli esponenti di Ac al vertice del centrosinistra svolto alla vigilia del Consiglio a Mosciano Sant’Angelo (Pescara), definita da Borrelli “deliberata esclusione di una componente essenziale della maggioranza”.

“In un anno questa amministrazione regionale non ha prodotto nulla se non chiacchiere continue. Mi vergogno di andare in giro, incontrare i miei elettori e cittadini”, è arrivato a dire Olivieri alla vigilia del Consiglio.

E con delle premesse del genere, ieri, all’Emiciclo, non poteva che avvenire la resa dei conti.

La risoluzione presentata dai due consiglieri di Abruzzo civico sul reinserimento di Sulmona (L’Aquila), Lanciano (Chieti) e Vasto (Chieti) tra i poli di attrazione dal dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, ritenuta nodale, è stata bocciata (12 a 7) anche a causa dei voti della stessa maggioranza.

Asperrimi i commenti, “il dato politico non mi preoccupa assolutamente, dovrebbe preoccupare altri” (Gerosolimo) e “Da questo momento mi aspetto solo fatti” (Olivieri).

E i fatti sono arrivati, eccome: al voto successivo, i due si sono dileguati, uscendo dall’aula, tra le rimostranze anche del presidente, il dem Giuseppe Di Pangrazio.

E non è la prima volta che avviene uno strappo simile. Nei mesi scorsi i due di Ac hanno votato a favore della risoluzione delle opposizioni sul blocco della chiusura dei punti nascita, decisione che ha mandato su tutte le furie il governatore, che all’epoca ha convocato un vertice di maggioranza notturno proseguito a oltranza e terminato solo una volta stilato un documento a suo sostegno con le firme di tutti, anche dei borrelliani.

Stavolta, però, uscirne sarà più difficile. Un primo segnale distensivo è la lettera recapitata da D’Alfonso a Gerosolimo a margine della bocciatura, pubblicata da quest’ultimo sulla propria bacheca Facebook.

“Caro Andrea, la questione che hai posto anche oggi circa la copertura amministrativa, programmatoria e ‘finanziante’ per le realtà attrattive di Sulmona e Vasto mi vede oltremodo convinto, tanto che ti chiedo di supportare l’agenda del governo regionale - si legge - concordando azioni speciali con precisi bersagli e iniziative strategiche, alla luce delle notevoli risorse disponibili della programmazione del settennio in corso iniziato nel 2015”.

D’Alfonso chiede perciò “nel quadro della nostra rispettabile dialettica politica, di convenire su un’agenda di priorità che già da venerdì io voglio evidenziare in pubblico, dopo adeguata istruttoria con te e i tuoi esperti di settore”.

“Infine, ‘riconosciuto’ Andrea, ti sottolineo l’assoluta convinzione mia sul punto, sia come persona fisica che giuridica. In attesa di trovarci, ti confermo la mia condivisione istituzionale. Con l’impegno migliore che ci avvicina”.
LE REAZIONI

MERCANTE (M5S), “LA SOLIDA COALIZIONE NON ESISTE PIU’”

“Ieri, per la prima volta dall’inizio della legislatura, la maggioranza di D’Alfonso ha dimostrato chiaramente di essere fondata su alleanze fragili, non basate su una condivisione piena di idee ed obiettivi ma su mere logiche di potere”.

Questo il commento del capogruppo del Movimento 5 stelle, Riccardo Mercante, su quanto accaduto ieri nel corso della seduta del Consiglio regionale che ha registrato la bocciatura della risoluzione presentata dai consiglieri di Abruzzo Civico, Olivieri e Gerosolimo, per consentire la classificazione dei Comuni di Sulmona, Vasto e Lanciano quali poli di attrazione.

“Abbiamo assistito a un vero e proprio strappo in seno alla maggioranza dalfonsiana - ha spiegato Mercante - che credo sarà piuttosto difficile per il presidente riuscire a ricucire. Dopo le dure affermazioni dei consiglieri Olivieri e Gerosolimo dei giorni scorsi che lamentavano l’assoluta mancanza di attenzione da parte del presidente della Giunta nei confronti dei loro territori di origine, soprattutto a seguito della decisione di proseguire nello scellerato piano di chiusura dei punti nascita destinato a colpire duramente anche le due cittadine abruzzesi di Ortona e Sulmona, era possibile presagire malumori e insoddisfazione tra le fila della maggioranza”.

A maggior ragione, secondo il grillino, “laddove si ritenessero dotate di un qualche fondamento quelle voci di corridoio, circolate solo poche ore fa, a proposito di una riunione di maggioranza dove i due consiglieri non sembrerebbero essere stati invitati”.

“Quanto accaduto nel corso della seduta di ieri pomeriggio - ha continuato Mercante - va, tuttavia, oltre ogni aspettativa. D’Alfonso e i suoi ‘fedeli’ hanno votato contro una risoluzione presentata da consiglieri della stessa maggioranza, dimostrando che la solida colazione di inizio legislatura non esiste più”.

“E a lasciar pensare che non si tratti di una casualità, l’argomento oggetto della risoluzione respinta, visto che si trattava, ancora una volta, di un atto diretto a tutelare i territori dei due consiglieri dissidenti - ha concluso - Ad aggravare e rendere ancora più confusa la situazione ha contribuito il voto contrario di Ncd che ha appoggiato la linea dalfonsiana, permettendo, in questo modo, la bocciatura della risoluzione e forse anticipando nuove composizioni in seno al governo regionale”.

D'ALESSANDRO: "MAGGIORANZA HA GARANTITO I NUMERI NECESSARI"

Il sottosegretario alla Giunta regionale Camillo D’Alessandro esprime “soddisfazione per i lavori del Consiglio regionale, che hanno evidenziato come la maggioranza abbia garantito i numeri necessari per approvare provvedimenti evitando rinvii o dilazioni. Ogni volta che la maggioranza si è espressa ha garantito 16 voti puntuali, sia per approvare sia per bocciare provvedimenti presentati”.

“Alla luce del sole – prosegue D’Alessandro – nel dibattito e nel confronto pubblico il presidente Luciano D’Alfonso, prima annunciando poi scrivendo come suo stile in una lettera affinché rimanga certezza degli impegni assunti, ha aperto alle proposte avanzate nello specifico dal capogruppo di Abruzzo Civico Andrea Gerosolimo circa la funzione delle città di Sulmona, Lanciano e Vasto, che si inseriscono perfettamente all’interno di una riflessione profonda sul ruolo delle città territorio chiamate a svolgere funzioni oltre i propri confini”.

“Serenamente – conclude il sottosegretario – andiamo avanti garantendo all’Abruzzo la certezza delle decisioni”.

FORZA ITALIA: "LA MAGGIORANZA CONTINUA A VACILLARE"

“La maggioranza di D'Alfonso continua ad avere enormi difficoltà non solo dal punto di vista strettamente politico ma anche sotto l’aspetto tecnico con provvedimenti importanti fermi da tempo che non approdato in Aula consiliare".

Lo afferma in una nota il gruppo consiliare di Forza Italia.

"Un ulteriore caso riguarda il progetto di Legge n. 101/2015 relativo alla Delibera 292/C approvata il 21/04/2015 presentato come al solito in 'pompa magna' come 'collegato alla finanziaria 2015' oltre 2 mesi fa quindi, che non viene ancora esaminato in Consiglio regionale ed è impantanato nelle Commissioni, fermo nella fase cosiddetta pregiudiziale di irricevibilità".

Un progetto di legge "impropriamente denominato - proseguono - 'Collegato normativo alla Legge di stabilità economico-finanziaria regionale 2015' contiene una serie di norme che riguardano vari settori come industria, università, sanità, agricoltura, sociale e ambiente con riferimenti all’Arta e al Comitato Via. L'esame del testo è stato più volte impugnato da Forza Italia in quanto lo riteniamo preliminarmente irricevibile da parte delle Commissioni e non condividendolo nel contenuto abbiamo presentato oltre 1.000 emendamenti. La maggioranza, su input del presidente, forzando la mano ha proceduto alle convocazioni delle Commissioni, anche in seduta congiunta, come accaduto oggi con la I e la III, chiamando in audizione una pletora di capi dipartimento, dirigenti, funzionari e rappresentanti delle organizzazioni professionali".

"Alle nostre giuste e decise rimostranze, di fronte all’opportunità di proseguire nell’iter burocratico, visti anche i pareri degli stessi uffici competenti si è deciso di sciogliere i lavori e rimandare la discussione alla prossima seduta nel corso della quale verrà finalmente modificato il titolo del P.L. e modificato secondo le indicazioni, suggerimenti ed indicazioni degli uffici tecnici del Consiglio e Giunta. Va sottolineato che sui 62 articoli che compongono il provvedimento ben 41 sono stati osservati dagli uffici tecnici sia della Giunta sia del Consiglio regionale che hanno sollevato finanche dubbi di costituzionalità”, conclude la nota.


I LAVORI DELLA NOTTE

Il Consiglio regionale, al termine della seduta che si è conclusa ieri in serata, ha approvato lo slittamento di 6 mesi dell’entrata in vigore della disposizione (inserita nella legge funeraria regionale) che impone a coloro che esercitano l’attività di impresa funebre, di avere la disponibilità funzionale di un mezzo per il trasporto delle salme.

È passata, infine, all’unanimità una risoluzione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi per bloccare i permessi per nuove esplorazioni petrolifere in Adriatico richiesti dalla società Spectrum Geo al ministero dello Sviluppo economico.
LE REAZIONI

PAOLINI, "SCONGIURATA CHIUSURA DI TANTE PMI FUNEBRI"

"Con il provvedimento approvato ieri sera dal Consiglio regionale abbiamo scongiurato la chiusura di centinaia di piccole imprese operanti nei servizi funebri, che avrebbe portato conseguenze drammatiche sotto il profilo occupazionale, in un momento già critico per il mondo del lavoro".

Lo afferma il vice presidente vicario del Consiglio regionale, Lucrezio Paolini (Italia dei valori).

"Grazie all'approvazione delle modifiche alla legge di riordino del settore - spiega Paolini - si consente agli operatori di rinviare al prossimo anno l'adeguamento alle prescrizioni del nuovo dettato normativo, oltre a escludere la disponibilità continuativa del possesso del mezzo per il trasporto, sollevando così le giovani aziende dall'obbligo di acquistarlo impegnando ingenti risorse economiche per intraprendere la nuova attività".

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