ROMA Un assegno di quasi 800 euro in arrivo il 1° agosto. Ma solo per i pensionati che viaggiano intorno ai 1.500 euro lordi al mese. E l’una tantum la potranno incassare, eventualmente, anche gli eredi di chi avrebbe dovuto beneficiare del risarcimento e adesso, purtroppo, non c’è più. La circolare dell’Inps con le istruzioni operative sul decreto con il quale il governo Renzi ha risolto la grana della bocciatura della Consulta al congelamento dell’indicizzazione degli assegni superiori a tre volte il minimo è arrivata. Ed ora il quadro abbozzato da Palazzo Chigi 40 giorni fa è finalmente completo. Viene confermato che per il biennio 2012-2013 la rivalutazione è riconosciuta al 100% fino a tre volte il trattamento minimo per poi scendere al 40% fino a quattro volte, quindi al 20% fino a cinque volte e ancora giù al 10% fino a sei volte per poi infine azzerarsi sopra quella soglia. L’incremento per il primo biennio serve anche per il calcolo per gli anni successivi, a partire dal 2014.
I DETTAGLI
Per i trattamenti tra tre e sei volte il minimo, dunque, è previsto un incremento pari al 20% dell’aumento ottenuto nel 2012-2013 che scatta per il 2014 e 2015 ), e del 50% per il 2016. «Pertanto - ha spiegato l’Inps - alle pensioni il cui importo è superiore a tre volte il trattamento minimo verrà attribuita la percentuale di perequazione prevista per il 2012 (pari al 2,7 per cento) nella misura del 20% del 40% fino a quattro volte il minimo (1.500-2.000 euro circa), del 20% del 20% fino a cinque volte (2.000-2.500 euro circa) e del 20% del 10% fino a sei volte (2.500-3.000 euro circa), azzerandosi per i livelli superiori». Inoltre l’Istituto previdenziale ha chiarito che «nella stessa misura verrà attribuita alle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo la percentuale di perequazione prevista per il 2013, pari al 3 per cento».
In base a questi nuovi incrementi si determina il valore del rimborso e il nuovo assegno pensionistico, che vale da agosto 2014 a fine anno. Dall’anno prossimo, le percentuali di perequazione vengono incrementate nella misura del 50% del 40% fino a quattro volte il minimo, del 50% del 20% fino a cinque volte e del 50% del 10% fino a sei volte. Nella sua circolare, l’organismo guidato da Tito Boeri ha fatto l’esempio dei pensionati compresi nella fascia tra tre e quattro volte il minimo (1.500 euro lordi). Per questa categoria (che rappresenta circa 2 milioni su 3,8 milioni di beneficiati ) fra poco più di un mese ci sarà un rimborso una tantum da 796 euro ed successivamente la base della pensione salirà a 1.525 euro mensili da agosto 2015 e quindi a quota 1.541 euro da gennaio 2016. La novità più importante indicata dalla circolare è relativa al diritto riconosciuto agli eredi di incassare il rimborso. I quali spettano, si legge nel documento, «anche alle pensioni che al momento della lavorazione risulteranno eliminate. Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo sarà effettuato a domanda nei limiti della prescrizione». Quanto alla questione fiscale, l’Inps ha precisato per gli anni 2012-14 i rimborsi saranno assoggettate a tassazione separata. Vale a dire ad una aliquota del 23%. Mentre le somme maturate dal 2015 saranno sottoposta a tassazione Irpef ordinaria. Occorre ricordare che al governo, peraltro appena graziato dalla Consulta su un caso analogo legato al blocco dei salari degli statali, l’operazione costa 2 miliardi e 180 milioni. La copertura finanziaria sarà assicurata in massima parte dal tesoretto da 1,5 miliardi spuntato in primavera nel Def. Vale a dire le risorse prodotte dalla differenza tra deficit programmatico del 2,6 % e quello tendenziale del 2,5. La circolare dell’Inps è stata criticata dal Codacons (che ha promosso una class action) in quanto, senza rimborso integrale, «non sana l’illegittimità sancita dai giudici».