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Pescara, 24/11/2024
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28/06/2015
AbruzzoWeb
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Il vice assolve il presidente, «Non è pescaracentrico, contano le idee». E sul mega evento fatto sulla costa, «Che cambiava per gli aquilani? » Contestazione in piazza per D'Alfonso: Lolli, solo un'operazione dei 5 stelle |
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L’AQUILA - “Non è stata una contestazione di popolo ma un’operazione politica, con alcune decine di persone portate lì una a una dal Movimento 5 Stelle”.
Il vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli commenta così le proteste da parte di alcuni manifestanti nel corso dell’evento a piazza Unione, a Pescara, in occasione dei 12 mesi di attività della nuova amministrazione targata Luciano D’Alfonso.
Striscioni come “Non toccate i punti nascita” o “La Grande Pescara tradita” sono apparsi ieri tra la folla che seguiva l’intervento del governatore.
“Per carità, la contestazione è una cosa legittima - prosegue Lolli - ma non veniva dal ‘popolo’. Stamattina, per esempio, abbiamo incontrato i rappresentanti dei comitati anti Ombrina mare, e quello sì che è 'popolo'. Addirittura ieri in piazza c’erano anche gli espropriati dell’Asse attrezzato di Pescara che aspettano da 40 anni i rimborsi e l’unica amministrazione che sta provando a fare qualcosa è questa”.
Ma i ‘festeggiamenti’ di D’Alfonso sono stati turbati anche da altre polemiche, nei giorni scorsi. Come quelle che lo vogliono troppo "Pescaracentrico" e noncurante del capoluogo e delle aree interne. Accuse arrivate da alcuni dirigenti aquilani del Partito democratico ed emerse lunedì scorso a Ocre (L’Aquila), nel monastero di Santo Spirito, in occasione del convegno per il rilancio del progetto Appennino parco d'Europa (Ape).
“Ho sempre misurato la forza dei territorio sulle idee che hanno”, commenta Lolli che sul presunto Pescaracentrismo dice: “Non ravvedo questo atteggiamento nel presidente”.
Lolli non ritiene rilevante, per esempio, la scelta della location per l’evento, ovvero Pescara rispetto al capoluogo: “Cosa cambiava agli aquilani se si fosse fatta all’Aquila? Parlo per me e dico che misuro cosa la Regione fa in base alle scelte sui grandi progetti, come le strutture tecnologiche, a partire dalla direzione del centro dati regionale, per esempio. Questa deve essere fatta all’Aquila, per una serie di ragioni. Ma non mi soffermerei su cose di poco conto”.
“Non sto in Regione a fare l’aquilano ma il vicepresidente, e la cosa che mi auguro per la fine di questa esperienza è di aver contribuito a fare in modo che i progetti strategici per il territorio vengano costruiti e finanziati, questo conterà alla fine”, aggiunge.
ACERBO: CHI PAGA IL D’ALFONSO SHOW?
“Chi paga il D'Alfonso show?”.
Se lo chiede in una nota l’ex consigliere regionale di Rifondazione comunista :aurizio Acerbo.
“Debbo fare i miei complimenti ai cittadini che hanno espresso il proprio dissenso con una civile protesta durante lo show del Presidente D'Alfonso a Pescara. Come diceva il mai troppo rimpianto Presidente Sandro Pertini ‘libero fischio in libero stato’. Vorrei segnalare che ci sarebbe un altro motivo per fischiare che a molti sfugge. Come sua abitudine D'Alfonso utilizza risorse pubbliche per attività di auto-promozione che nulla hanno a che fare con la comunicazione istituzionale”.
“Non si capisce perché la Regione Abruzzo debba pagare le spese relative alle autocelebrazioni del presidente con affissione manifesti 6x3, depliant, allestimenti e tutto il resto. Questo genere di attività dovrebbero essere organizzate dal PD e/o dalla coalizione che sostiene la giunta regionale per illustrare le proprie attività e i propri risultati. Tra l'altro i gruppi consiliari hanno fondi destinati a questo genere di comunicazione. Altra cosa è far pagare anche ai cittadini che non hanno votato D'Alfonso i costi della sua permanente campagna elettorale in un momento in cui l'imposizione fiscale è al massimo e si tagliano le spese su tutto. Ricordo al Presidente che è passato un anno ma la promessa riduzione delle retribuzioni degli eletti regionali non si è vista”.
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