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Pescara, 24/11/2024
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Data: 28/06/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Gran Sasso, numeri choc sulle presenze In un anno crollati i passaggi ufficiali con la funivia sono diminuiti da 61 mila a 25 mila, un calo del 58 per cento.G li operatori turistici lanciano l’ultimo grido disperato «A Pescara si festeggia, all’Aquila chiudono le aziende»

Mentre si parla e si litiga tanto del Gran Sasso che sarà, o dovrà essere, il Gran Sasso muore, molto velocemente. Sono choccanti i numeri sulle presenze della stagione invernale che è andata in archivio. Cifre che fotografano una realtà ormai sull’orlo del baratro e che senza interventi immediati è destinata presto a scomparire definitivamente. Il periodo preso in considerazione è quello che va dal primo di dicembre alla fine del mese di marzo. In questo lasso di tempo, a cavallo tra il 2013 e il 2014, i passaggi ufficiali con la funivia sono stati 61.060. Nello stesso periodo, tra il 2014 e il 2015 (cioè fino a marzo scorso), sono stati appena 25.355. Un saldo negativo di 35.705 unità. Un tracollo: -58,4% nel giro di appena una stagione. E’ facile intuire, leggendo un quadro simile, quale possa essere la situazione della micro economia che ruota attorno alla funivia e alla stazione sciistica. Mai come stavolta l’appello accorato degli operatori sa tanto di ultima spiaggia: senza infrastrutture, senza nuovi servizi, senza un rilancio complessivo dell’area rischiano seriamente di chiudere.
LA TESTIMONIANZA«Siamo praticamente allo stremo - dice Ada Fiordigigli, titolare dell’omonimo albergo alla Villetta - continuiamo a pagare decine di migliaia di euro di Imu e Tarsu, con un giro d’affari in costante diminuzione. Servirebbe un segnale anche su questo, da parte del Comune, magari tasse proporzionali agli introiti. Così resistere è dura. Infrastrutturare l’area per noi è un passaggio decisivo: le famiglie ci telefonano chiedendoci cosa c’è oltre alla funivia e ci troviamo in difficoltà». Neanche l’esito della riunione dell’altro giorno con le istituzioni ha soddisfatto gli operatori. «Abbiamo fatto domande precise sugli iter di autorizzazione per la sostituzione della seggiovia - dice la Fiordigigli - e non sono arrivate risposte chiare. Non sappiamo se per luglio ci saranno i nulla osta e quello è il termine ultimo per provare a salvare la stagione invernale».
LE URGENZECi sono delle richieste che potrebbero essere comunque soddisfatte a stretto giro. Albergatori ed esercenti sottolineano un paio di aspetti urgenti che vanno al di là della vicenda Fontari: «La strada per Campotosto non può rimanere chiusa - dice la Fiordigigli - chiediamo un intervento immediato per la messa in sicurezza del tratto danneggiato dalla slavina. Ma soprattutto non si possono attendere sette anni per ottenere le autorizzazioni per la costruzione del Parco avventura previsto a Fonte Cerreto quando al Ceppo, località sui Monti della Laga, si è impiegato solo 1 anno per autorizzazione e realizzazione».
LE ASSENZEInfine c’è un aspetto più squisitamente politico. Non è passata inosservata l’assenza alla riunione all’hotel Castello degli esponenti aquilani di centrosinistra alla Regione. «Avevamo previsto come data giovedì scorso - dice la Fiordigigli - ma dietro richiesta abbiamo spostato a venerdì. Ben sapendo che molti operatori avrebbero avuto maggiori difficoltà in questa giornata. Nonostante questo abbiamo dovuto constatare le assenze. A Pescara si festeggia D’Alfonso, all’Aquila le aziende chiudono. E’ inaccettabile».

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