Gentile Direttore, la nomina di Carla Mannetti a Coordinatore della struttura di segreteria del presidente D'Alfonso ha creato qualche mal di pancia, a destra come a sinistra. Però questa volta non mi sento di criticare la scelta del governatore abruzzese che ritengo giusta ed opportuna. Per una volta, e forse per la prima volta, non è prevalsa la logica della politica nell'assegnazione di una carica bensì quella della competenza. Tutti sanno che la Mannetti è un esponente di spicco del centrodestra aquilano e certo non è questa appartenenza politica ad aver indotto il governatore a chiamarla a capo del suo gabinetto, bensì la sua competenza maturata in sette anni di attività nel settore regionale dei trasporti, come direttore prima e dirigente dopo. Perché allora scandalizzarsi se D'Alfonso l'ha chiamata a collaborare con lui e la sua giunta nel momento in cui sono in cantiere importanti iniziative che interessano tutte la comunità regionale? Chi meglio di lei avrebbe potuto assicurare la continuità nella predisposizione del documento di ingresso del sistema Abruzzo ai corridoi della Rete Transeuropea dei Trasporti? Chi meglio di lei avrebbe potuto seguire l'iter per l'ingresso della nostra regione nella macroregione Adriatico-Ionica? Oppure seguire l'iter dei piani regolatori dei porti di Ortona e di Pescara che, proprio in questi giorni, sono stati inseriti nel piano strategico nazionale? Qualcuno ha ironizzato sul fatto che non c'è stata discontinuità tra la sua funzione di dirigente regionale e quella di capo di gabinetto. Infatti, il 30 giugno sarebbe scaduta la nomina a dirigente del settore trasporti ed il giorno successivo sarebbe iniziata l'attività di capo di gabinetto. Ma a chi avrebbe giovato una tale interruzione? E perché perdere tempo se proprio venerdì scorso il presidente D'Alfonso, in una riunione con lei e con il consigliere delegato D'Alessandro, ha scelto quali tratte stradali, comprese nel Piano da presentare oggi a Roma, avessero carattere di priorità rispetto alle altre?
Bruno Dante, Castel del Monte