L'AQUILA - Ancora un nulla di fatto tra sindacati e società regionale Trasporto unico abruzzese (Tua), nata dalla fusione di Arpa, Gtm e Sangritana, sulla estenuante partita del contratto unico aziendale. Il tavolo convocato ieri sera nella sede della Regione in viale Bovio a Pescara si è chiuso con la decisione di prorogare i contratti in essere con scadenza 8 luglio e di porre come data ultima per arrivare a un accordo quella del 31 luglio prossimo.
Sarà la prima gatta da pelare per il cda fresco di nomina, e che suscita giudizi contrastanti da parte delle singole forze sindacali, composto da Luciano D’Amico, rettore dell'Università di Teramo e già presidente Arpa, uomo fidato del presidente della Regione Luciano D'Alfonso, che non percepirà compenso per questo incarico, da Rodolfo De Laurentiis, consigliere di amministrazione uscente della Rai ed ex parlamentare dell'Unione di centro, gli ingegneri Gianni Di Vito di Lanciano ed Evelina D'Avolio, appena 27 anni di Collarmele (Teramo). Si attende la nomina del quinto componente.
Uilt Uil, Faisa Cisal e Filt Cisl denunciano in queste ore “come i vecchi vizi della politica nei trasporti imperversino ancora nelle stanze dei bottoni” auspicando una "politica dei trasporti" e non una "politica nei trasporti", riferendosi nello specifico all'aumento previsto nel nuovo organigramma del numero dei dirigenti, ma anche alle scelte politicamente orientate per il nuovo cda, composto da 5 componenti, "quando lo si poteva fare a tre membri".
La Filt Cgil invece attende di vedere il nuovo cda alla prova dei fatti, rimarcando comunque che i prescelti hanno competenze in materia, "cosa non scontata, visti i personaggi che li hanno preceduti nei cda delle tre società di trasporto che sono state fuse".
E la prima prova dei fatti è proprio la partita del contratto unico, che dovrà valere per tutti i 1.600 dipendenti provenienti dalle tre società fuse in Tua. Il contratto più vantaggioso è quello della Sangritana, con 350 dipendenti, il meno vantaggioso quello di Arpa, 700 addetti, una via di mezzo il contratto di Gtm, 350 dipendenti. Trovare una sintesi non è facile.
Ieri a confrontarsi in tavoli separati con i rappresentanti sindacali per la Tua c'era il presidente D'Amico e la neo consigliera D'Avolio.
A esprimere le difficoltà per chiudere subito la partita contratti a inizio seduta è stato lo stesso D'Amico, che ha proposto la proroga dei contratti e il termine ultimo al 31 luglio per approvare il nuovo.
Si è deciso a tal proposito di istituire delle sottocommissioni di approfondimento su questioni specifiche del contratto, come trattenute sindacali, trasferimenti, trattamento di fine rapporto, ferie solidali, part time e telelavoro.
I sindacati hanno chiesto che il nuovo cda apra subito un confronto sui tagli previsti sulle corse, che penalizzerebbero le aree interne, e le sulle subconcessioni alle società di trasporto private, che per i sindacati sono una privatizzazione mascherata.
Il piano industriale prevede in particolare un taglio di 350mila chilometri, e ultimo a protestare, il deputato del Nuovo centro destra Filippo Piccone, sostiene che "per le aree interne e in particolare per la Marsica, i disagi saranno enormi e inaccettabili".
Ad AbruzzoWeb, Franco Rolandi, segretario regionale della Filt Cgil, spiega i termini della vertenza.
“La Regione punta all’accordo al ribasso, noi vogliamo invece salvaguardare decenni di contrattazione aziendale”, ovvero i diritti acquisiti che “non possono essere evocati dalla politica solo per difendere i vitalizi degli ex consiglieri regionali ed ex onorevoli”, sottolinea.
"Il contratto - spiega poi Rolandi - non è solo una questione di soldi. Nelle tre aziende si sono adottate strategie diverse: c'è chi ha puntato sulla produttività con l'uso di incentivi e ritmi di lavoro molto serrati, ma anche chi ha puntato sulla qualità del lavoro, quindi meno soldi ma orari e condizioni meno stressanti e usuranti, che anch’essi determinano un aumento di produttività ”.
Infine un giudizio sul nuovo cda. "Andranno giudicati alla prova dei fatti - spiega Rolandi - constato che sono comunque figure di spessore. Lo stesso De Laurentiis è stato sette anni presidente dell’Arpa, in un momento difficile. L’unica cosa che contestiamo è che si poteva fare un cda a 3 e non a 5, per dare un esempio di sobrietà che di solito si chiede prima di tutto ai lavoratori, anche in questa partita del contratto unico”.