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Pescara, 24/11/2024
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07/07/2015
Corriere della Sera
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Metro e treni locali, odissea a Roma. I macchinisti: nessuno sciopero. In tilt le metro, Roma-Lido paralizzata, passeggeri ostaggi delle stazioni. I dipendenti Atac: colpa di parentopoli. Marino: intollerabile |
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Metro B e B1 in tilt, treni rotti, Roma-Lido nel caos più totale. Malori tra i passeggeri, ostaggi delle stazioni anche per 50 minuti. Navette sostitutive per il trenino verso Ostia e sospeso a lungo il servizio tra Magliana e Porta San Paolo «per inconveniente tecnico», fino alla soluzione radicale: chiuse le fermate da Lido centro a Colombo per «risparmiare» sulla linea e accorciarla. Un incubo sotto la cappa di un’afa che taglia il fiato. Un’odissea che non ha fine quella subita in queste ore - e in questi giorni - dagli utenti del trasporto pubblico della Capitale. Una situazione talmente drammatica che persino le guardie giurate si sono messe a distribuire acqua ai passeggeri al collasso. Dopo una mattinata da incubo, quella di lunedì 6 luglio, tra stop, ritardi e guasti, sulla metro B nel pomeriggio anche l’ennesimo guasto alla fermata Colosseo con passeggeri fatti scendere dal mezzo.
Caos, malori e rabbia
Mentre l’Atac su twitter spiega come «circolasse un numero di treni inferiore al programmato», l’eccidio di corse è proseguito per tutta la giornata, tenendo prigionieri delle metro romane migliaia di utenti. Tutto partito giorni fa quando l’azienda, a fronte dei primi problemi, li riconduceva all’introduzione dei badge per tutti i dipendenti e alla successiva «improvvisa indisponibilità di convogli o di personale di condotta». Insomma - per l’azienda - uno sciopero bianco per protesta. I macchinisti però, sui social network, hanno più volte ribattuto alle accuse, spiegando di star applicando solo gli orari dei turni alla lettera: non pochi poi, con i treni super-affollati e roventi, hanno temuto per la sicurezza dei passeggeri trasportati rifiutando di partire.
Nessuno sciopero, colpa di parentopoli
«L’attuale situazione del trasporto pubblico locale non è frutto di scioperi bianchi o proteste in atto bensì della decisione unilaterale da parte dell’azienda di riorganizzare il servizio rendendo pressoché impossibile la copertura dello stesso tramite lo straordinario, reso necessario ormai da anni a causa della carenza d’organico verificatasi dopo lo scandalo parentopoli». Lo sostengono i lavoratori Atac della Roma-Lido, secondo quanto pubblicato sulla pagina facebook del M5S di Roma. «Malgrado il cambio di giunta comunale - prosegue la lettera - molti dei personaggi che risultano indagati o rinviati a giudizio a causa dello scandalo, rimangono al posto che occupavano anche con Alemanno».
Macchinisti: treni vecchi e stipendi d’oro
In più gli stessi lavoratori denunciano il «pessimo stato dei treni in servizio sulla ferrovia, materiali già usurati da decenni di servizio su altre linee o addirittura mai utilizzati vista la loro inaffidabilità». Fattori che « uniti alla scarsità di ricambi e alla carenza d’organico anche nei reparti manutentivi fanno sì che col passare del tempo, la flotta della Lido diventi sempre più inaffidabile e che la responsabilità della sicurezza venga affidata solo al personale di bordo». La pessima gestione dei mezzi e delle risorse, lo scandalo degli stipendi d’oro, gli appalti truccati, la bigliettazione fasulla non possono essere addebitati ai macchinisti, capotreni, capistazione, agenti di stazione, operai e dirigenti locali: noi - sottolineano - siamo quotidianamente al nostro posto.
Sit-in di protesta
Il 6 luglio poi sit-in di lavoratori Atac davanti alla sede aziendale di via Prenestina «contro le politiche aziendali che adesso stanno attaccando i macchinisti - aumentando il numero di ore lavorative e togliendo soldi in busta paga, ma che a breve colpiranno tutto il resto dei dipendenti». Lo ha ricordato Micaela Quintavalle, presidente del sindacato CambiaMenti che ribadisce come non si tratti di uno «sciopero bianco», ma il rispetto delle regole da parte dei macchinisti che si attengono alle regole e se un treno non è sicuro non lo fanno partire». «Ho saputo da un collega che un macchinista di 60 anni oggi è stato aggredito dagli utenti sulla Roma Lido perché la frequenza dei treni si era allungata a 35-40 minuti - riferisce Quintavalle -. Faccio un appello agli utenti: capiscano che se il servizio tpl è indecoroso, la colpa non è dei lavoratori ma di chi dirige l’azienda».
Il sindaco Marino: inaccettabile
«Oggi, ed è accaduto anche nelle giornate passate, c’è stato un servizio molto scadente sulle nostre metropolitane che ha danneggiato la vita delle romane, dei romani e dei tanti turisti che vengono nella nostra bella città ogni giorno. Io temo che si tratti di comportamenti individuali di singoli macchinisti, che danneggiano con il loro comportamento l’immagine dell’azienda e la vita delle persone». Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in un video sulla sua pagina Facebook. «Questo, probabilmente, accade perché ho preteso che da poche settimane i macchinisti della metropolitana timbrino il cartellino in entrata e in uscita, così come fanno tutte le persone che nella nostra città vanno a lavoro la mattina e tornano a casa la sera. Per questo motivo, ho chiesto al dottor Micheli - il nuovo direttore generale dell’Atac, che ha la mia massima fiducia - di mettere in moto tutti gli strumenti necessari per scoprire la verità. Noi abbiamo diritto di avere una metropolitana, anzi tre metropolitane, che funzionino come quelle di una capitale di un Paese del G7. E trovo anche inaccettabile che a Milano i macchini guidino 1100 ore l’anno, a Napoli 950 e a Roma solo poco più di 700 ore l’anno. Questo va cambiato, nell’interesse della città».
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