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Data: 08/07/2015
Testata giornalistica: Il Capoluogo
Ama e Tua, Piccinini perplesso «Appare quanto meno incauta una adesione senza adeguate garanzie, sia con riferimento al rimborso chilometrico e sia sulla copertura dei servizi sul territorio aquilano».

«Con quali garanzie per i servizi di trasporto del Comune dell'Aquila Ama Spa entrerà nell'azienda unica dei trasporti abruzzesi, partendo dal presupposto che la società Tua, acronimo di Trasporto Unico Abruzzese, già all'atto del suo insediamento, ha tagliato parte cospicua dei servizi di trasporto su tutta la provincia dell'Aquila»? A sollevare il problema è Alessandro Piccinini, capogruppo Ncd al Comune dell'Aquila.

«All'interno del CdA della nuova azienda, le cui indiscrezioni portano all'indicazione di tutti rappresentanti della costa (con la costante e solita esclusione di membri delle aree interne e, in particolar modo, dell'aquilano) chi garantirà - si chiede Piccinini - la quantità e qualità dei servizi per i cittadini delle nostre zone che hanno necessità di spostarsi su un territorio sterminato in termini di percorrenza chilometrica? Sarà finalmente risolta la questione della mancata compartecipazione della Regione Abruzzo al rimborso chilometrico (un milione di km. è fuori dalla contribuzione) per il trasporto pubblico urbano che invece l'ente garantisce alla costa? Quanto emerso stamattina in seno alla prima commissione consiliare, all'incontro con il sindaco e i vertici della Ama sul tema in questione, è sconsolante».

Piccinini, oltre a porre degli interrogativi sul futuro dei trasporti a L'Aquila dopo la fusione, riflette sulla opportunità di una scelta come quella prospettata, «dove una società come l'Ama - spiega - in sostanziale pareggio di bilancio, entra a far parte di una compagine societaria dove la sola Arpa Spa porta in eredità una situazione debitoria allarmante».

«Appare quanto meno incauta - commenta Piccinini - una adesione senza adeguate garanzie, sia con riferimento al rimborso chilometrico e sia sulla copertura dei servizi sul territorio aquilano a costi invariati per i cittadini. Sorprende, inoltre, che se non ci fosse stata una formale richiesta da parte dei consiglieri comunali per una richiesta di audizione, nessuno, all'interno dei vertici della partecipata aquilana, avrebbe sentito la necessità di informare la proprietà su scelte strategiche e assetti societari di tale importanza».

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