Il caso dello "sciopero bianco" dei macchinisti dell'Atac, che nei giorni scorsi hanno rallentato i treni delle metro A e B, arriva in Procura. Ad occuparsene, i magistrati del pool di pubblica amministrazione, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. Dopo l'esposto presentato ieri dal Codacons, gli inquirenti hanno aperto un fascicolo, attualmente senza ipotesi di reato. L'associazione dei consumatori ha chiesto di procedere per tentata interruzione e rallentamento di pubblico servizio, e violenza privata. «A Roma non c'è più pace - si legge nella denuncia - Gli scioperi si susseguono ad un ritmo insostenibile, con danni ai romani, ai turisti, all'intera città. Ci sono ripercussioni pesanti sul traffico e sull'inquinamento, e c'è un evidente danno economico per coloro che acquistano abbonamenti mensili e annuali, i quali si vedono privati di servizio pagati». I rallentamenti dei mezzi pubblici, che oltre ai convogli della metropolitana riguardano anche i vagoni della ferrovia locale Roma-Lido, stanno costringendo i cittadini a vivere «una vera e propria odissea - ha spiegato Carlo Rienzi, presidente del Codacons - c'è una seria possibilità di rischi per l'incolumità pubblica. Per questo motivo, se la Procura accoglierà l'esposto, i pendolari coinvolti nei disagi potranno costituirsi parte offesa e chiedere il risarcimento dei danni ai responsabili dei disservizi».
LA PREFETTURA
E da palazzo Valentini si alza anche la voce del prefetto di Roma, Franco Gabrielli. «Tutto quello che incide pesantemente sulla vita dei romani - tuona Gabrielli - deve essere perseguito anche con azioni molto dure che io invocherò». Le sue parole non lasciano spazio a interpretazioni o fraintendimenti di alcun tipo. I romani stessi i nvocano su Facebook e su Twitter un suo diretto interessamento per mettere fine a questa sofferenza. E il prefetto risponde. «Un conto - dice - sono le legittime e sacrosante rivendicazioni di ogni categoria, un altro conto è il rispetto che dobbiamo all'utenza, a questi cittadini che ormai vivono condizioni di grandissima sofferenza». Per il sindaco Marino tutto nasce da quando «abbiamo chiesto di strisciare il badge».
LA SICUREZZA
Per i macchinisti e i dipendenti dell'Atac, invece, a monte dello sciopero bianco ci sarebbero le condizioni di lavoro non più sopportabili, con mezzi rotti e pericolosi per l'incolumità delle persone. Il risultato finale lo sintetizza Alfio Marchini sul suo profilo Facebook: «Il sindaco, dopo aver accusato i macchinisti dell'Atac di non voler collaborare con l'amministrazione, ha creato una frattura ancor più grande che si sta ripercuotendo sui romani. Questi disservizi non sono momentanei ma strutturali, basta leggere il bilancio dell'Atac: nessun investimento per migliorare la manutenzione dei mezzi». Basterebbe, a suo dire, poco per rimettere le cose in ordine: «salita anteriore sui bus e tornelli alla metro come a Londra e New York, in un anno recupereremmo - conclude Marchini - oltre 200 milioni di euro da reinvestire nel servizio». Micaela Quintavalle, presidente del sindacato CambiaMenti: nessuno sciopero bianco, applichiamo le regole.