La buona notizia è che è stata firmata una intesa tra Atac, Roma Capitale e sindacati: questo dovrebbe fare rientrare lo stato di agitazione strisciante dei macchinisti; la cattiva notizia è che c’è solo la firma di Cgil, Cisl, Uil e Faisa, mentre altre sigle si sono tirate indietro: questo alimenta il pericolo che lo sciopero bianco possa continuare. Nella sostanza il documento rappresenta un accordo quadro e fissa degli obiettivi per andare alla ridefinizione degli orari di lavoro, a una riduzione del numero dei dirigenti che secondo i sindacati è troppo alto in proporzione al personale viaggiante. In altri termini: Atac chiederà ai macchinisti più ore di lavoro (in linea con le aziende delle altre città), i sindacati chiedono il mantenimento dei livelli salariali. Guido Improta (assessore ai Trasporti), Francesco Micheli (direttore generale di Atac) e i sindacati si sono presi cinque giorni per andare a definire, nei dettagli, questi obiettivi. Alessandro Capitani, segretario generale della Filt Cgil: «Abbiamo chiesto che i dirigenti siano ulteriormente ridimensionati da un punto di vista economico e numerico: sono troppi, non ce li possiamo permettere. Bisogna poi lavorare sui turni. Si punta a migliorare la capacità produttiva prevedendo anche dei premi». L’ipotesi di accordo prevede la stabilizzazione dei precari. Tutto dovrà restare nell’ambito della sostenibilità economica. Questa mattina, dal livello di regolarità del servizio sulla metro A e B, si capirà quale sia stata la reazione dei macchinisti alla firma dell’intesa.