Filt Cgil Abruzzo e Ugl autoferro Abruzzo: «Non si sono registrati segnali di apertura e passi in avanti rispetto alle questioni sollevate. Anche la neonata azienda unica denota le stesse identiche incongruenze e gli stessi “vizi” ampiamente conosciuti e avversati nel recente passato»
Come da comunicazione formale del 15 maggio 2015, inoltrata in pari data a quanti in indirizzo, le scriventi Segreterie Regionali hanno proclamato uno sciopero regionale di 4 ore tenutosi lo scorso 29 maggio, coinvolgendo le lavoratrici ed i lavoratori delle aziende pubbliche e private del trasporto locale abruzzese.
Lo sciopero in questione, effettuato nel pieno rispetto delle normative vigenti, ha fatto registrare una adesione importante da parte delle relative maestranze. A distanza di oltre un mese, nonostante l’ampia disponibilità al confronto manifestata dalle scriventi, non si sono registrati passi in avanti in nessuna delle tematiche poste a base della dichiarazione di sciopero.
Nello specifico infatti:
Drastica riduzione delle risorse regionali destinate al settore
1. Si confermano i tagli di 10 mln di euro alle risorse regionali destinate al settore dei trasporti così come si evince nel bilancio di previsione della Regione Abruzzo per l’anno 2015. Peraltro, consultando i dati ufficiali forniti di recente dall’Associazione datoriale Asstra sulla base di informazioni fornite dalla stesse Regioni, i tagli per l’Abruzzo ammonterebbero a 12 mln di euro;
Eliminazione di servizi essenziali con gravi ricadute per le aree interne della regione
2. Si confermano i tagli ai servizi di trasporto pubblico locale con particolari e gravi ricadute nelle zone interne della Regione come sono a dimostrare le numerose iniziative di protesta messe in atto dai sindaci delle Amministrazioni Comunali coinvolte dalla penalizzante riduzione dei servizi. Il tutto avviene mentre la neonata azienda unica Tua continua invece ad esercitare e a promuovere proprio in questa fase ulteriori servizi commerciali e turistici non correlati al tpl (caratterizzati peraltro da acclarate perdite economiche strutturali) e concentrati in un unico territorio della Regione;
3. Si conferma la mancata realizzazione del biglietto unico regionale e del sistema tariffario intermodale le cui evidenti penalizzazioni, non soltanto per l’impossibilità alla fruizione di un servizio, ma anche e soprattutto in termini economici per i cittadini, sono riscontrabili ancora una volta per le stesse aree interne e montane. Tutto questo nonostante una legge regionale approvata poco più di un anno fa regolarmente disattesa;
4. Si conferma e si rafforza la volontà della politica regionale di procedere verso una graduale dismissione dei servizi di trasporto locale attualmente gestiti dalle tre aziende pubbliche e da quelle partecipate (ora confluite in TUA) mediante il ricorso alle subconcessioni che rappresentano una evidente privatizzazione mascherata;
5. Si conferma la mancata applicazione dell’accordo integrativo decentrato Regione Abruzzo 28/5/2004 e con essa l’assurda situazione per la quale vi sono lavoratori che non hanno mai ricevuto le spettanze oggetto dell’accordo (25€ rivalutabili), lavoratori che hanno ricevuto dette spettanze solo parzialmente e in forma anomala dal punto di vista fiscale e previdenziale e maestranze che, al contempo, continuano a percepire dette indennità a differenza della maggior parte dei lavoratori;
6. Si confermano le difficoltà nella realizzazione dell’azienda unica regionale di trasporto che seppur formalmente costituita, denota le stesse identiche incongruenze e gli stessi “vizi” ampiamente conosciuti e avversati dalle scriventi nel corso del recente passato. Basti pensare alla conferma della quasi totalità dei dirigenti (compresi alcuni di nomina politica) che si sono resi responsabili della pessima conduzione delle singole aziende e, in alcuni casi producendo risultati contabili disastrosi le cui conseguenze ricadranno e stanno già ricadendo unicamente sui lavoratori dipendenti dell’azienda unica e delle aziende partecipate Cerella e Sistema. Al contempo si sta procedendo, da un lato, ad una drastica riduzione (con forzature inaccettabili) dei diritti e del salario dei lavoratori e, dall’altro, ad assunzioni clientelari senza concorso e agli ennesimi tentativi di favorire promozioni a pioggia tra il personale amministrativo concentrati anch’essi in un unico territorio della Regione;
Per tutto quanto sopra le scriventi Segreterie Regionali proclamano una ulteriore giornata di mobilitazione con uno sciopero di 24 ore per il giorno 7 agosto 2015 che determinerà l’astensione dal lavoro per tutti gli autoferrotranvieri delle aziende pubbliche e private operanti nella regione Abruzzo, nel rispetto delle modalità previste dagli accordi attuativi e dalle provvisorie regolamentazioni di cui alla legge 146/90 così come modificata dalla legge 83/2000.