L’AQUILA Il sindaco Massimo Cialente sulla sua pagina Facebook scrive: «Il turismo dei Parchi, in Italia, è in rapida ascesa. Per quest'anno si parla di 12 miliardi di giro d'affari. Il Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga, quello che più di tutti in questi anni ha letto e applicato solo una parte della legge istitutiva, vale a dire la conservazione, ma non il dettato dell'assicurare sviluppo, è fanalino di coda. Se le Dolomiti bellunesi sono a più del 20% di visitatori, e poi a scendere tutti gli altri, noi chiudiamo con 2,5%. A chi ancora propone questo modello, soprattutto per il turismo estivo, bisogna rispondere la verità: è stato un fallimento. Dove sono i turisti in questo periodo? I piccoli centri sono ridotti a condomini. Il dibattito mondiale sui parchi, conclusosi a Sidney, dove era presente l'Italia con il Presidente di Federparchi, ha scelto la linea conservazione con sviluppo. Non ha senso trasformare in deserti aree storicamente antropizzate. Sul Gran sasso, a Campo Imperatore, vi erano 1.200.000 capi ovini. Questa è la nostra storia. Altro dato è che oggi, nell'ambito del Piano d'area approvato da oltre 10 anni, abbiamo 30 milioni, pronti, in cassa, per sostituire i vecchi impianti. Invitalia, non io, dice che in futuro, si possono creare oltre 2000 posti di lavoro. Per un turismo legato ad infrastrutture, Estivo ed invernale. C'è altro futuro per la città? Continuiamo come abbiamo fatto finora? Questo chiedo a Perilli, ed a Cialone, che ha dato all'inizio questa linea fallimentare che ha portato il Parco a questi insuccessi. La lettera lascia il tempo che trova. Il Comitato risponderà. Io sono preoccupato, ed andrò dal Ministro Galletti. Non a perorare la causa degli impianti. Ma a fargli capire che si sta creando un clima politico terribile. Oggi mi hanno chiamato molti sindaci per proporre di uscire dal Parco. Sento parlare di referendum. Una tragedia. p.s. Ultima cosa. Perilli propone di spostare all'Ama 12 operai. Gli altri 15 li licenziamo. Ma sì, tanto di posti di lavoro qui se ne trovano ogni metro di strada. Basta con i dilettantismi».