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Pescara, 24/11/2024
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Data: 12/07/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Barricati per due ore nell’aereo che non parte. La clamorosa protesta dell’avvocato Calderoni e della sua compagna.

Sono arrivati ad Atene ieri alle 14 l'avvocato aquilano Vincenzo Calderoni e la sua compagna Loredana Lombardo che venerdì sera si sono barricati per protesta su un aereo della compagnia Vueling, diretto ad Atene e mai partito da Roma Fiumicino per motivi che non sono stati comunicati. I due, dopo aver atteso per circa quattro ore l'imbarco, si sono seduti ai loro posti intorno alle 21, nonostante la partenza fosse prevista alle 19,20. Quando ormai tutto sembrava essersi risolto per il meglio e l'aereo era pronto al decollo, «ci hanno comunicato di scendere perché il volo era cancellato», afferma Calderoni. «Una follia: dopo ore di attesa al caldo, ci hanno invitato a lasciare l'aereo senza una spiegazione, senza un minimo di rispetto per noi e per i soldi pagati per il biglietto, trattandoci come fossimo un gregge di pecore».
L'idea della protesta, inizialmente appoggiata da altri viaggiatori che poi ci hanno ripensato, è stata portata avanti strenuamente dalla coppia che si è barricata sull'aereo, tenendo duro per oltre due ore. «Ci siamo convinti a scendere solo perché ci hanno spento l'aria condizionata e non riuscivamo più a resistere a un caldo micidiale. Hanno fatto intervenire anche la polizia per farci scendere, ma non ce n'è importato nulla. Pretendevo che mi fosse rilasciata una carta con scritte le reali motivazioni della cancellazione del volo. Invece non ci hanno dato nulla». Dopo due ore di contrattazioni con assistenti di volo e agenti di polizia, Calderoni e la compagna si sono decisi a scendere dall'aereo e hanno passato la notte in un albergo. «Siamo arrivati all'una di notte. Hanno lasciato i passeggeri a terra in un caldo torrido. C'erano bambini e anziani senz'acqua e in condizioni indecenti, come fossero animali».
DALLA PARTE DELLA RAGIIONE
La coppia è ora in vacanza ad Atene, ma al ritorno l'avvocato ha intenzione di presentare una richiesta risarcitoria nei confronti della compagnia aerea. «Non ho avuto paura nemmeno per un secondo che potessero arrestarmi. Io ero e sono dalla parte della ragione. La compagnia ha avuto un atteggiamento vergognoso nei confronti soprattutto dei più fragili: donne, bambini e anziani buttati a terra con tutto quel caldo in attesa che qualcuno arrivasse a dire cosa avrebbero dovuto fare». Una protesta con lo scopo di far capire che «la gente va trattata da gente. Non si può salire su un aereo dove i passeggeri aspettano oltre un'ora prima di partire, dopo aver patito un grave ritardo, ed annunciare con sufficienza che il volo è stato soppresso senza indicare i motivi. Avendo l'auto -conclude Calderoni-, io e la mia compagna siamo arrivati in albergo prima degli altri passeggeri che invece hanno dovuto attendere altre ore prima che un autobus arrivasse a prenderli».

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