L’AQUILA - “Al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, avevo chiesto di parlare del rinnovo della presidenza del Parco Gran Sasso-Laga, ma ho avuto la spiacevole sorpresa di trovarlo a Roma a portare al ministero dell'Ambiente la sua nomina. Di fronte a questo, la scelta del sottoscritto e del sindaco è stata quella di sottolineare l’inadeguatezza e la scorrettezza e di proporre una nomina di valenza regionale, quella di Nicola Trifuoggi”.
Racconta così, ai microfoni di AbruzzoWeb, il consigliere comunale dell’Aquila Giorgio De Matteis, le modalità che lo hanno portato a stabilire un inedito “asse” con il primo cittadino, Massimo Cialente, proprio loro che di solito sono nemici giurati, sul tema caldo del rinnovo del vertice dell’area protetta “di cui il territorio aquilano fa parte per il 45%, dopo vent’anni la presidenza ci tocca”.
“Ci aspettiamo che in tempi brevissimi il ministro Gian Luca Galletti (amico di De Matteis, ndr) nomini il presidente nella persona di Trifuoggi e che D'Alfonso prenda atto: sarei molto stupito del contrario. A quel punto si affronterà il tema della situazione interna”.
Quello che De Matteis rimprovera al governatore è di “essere andato lì senza aver avvertito il sindaco Cialente e il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, a decidere anche per gli aquilani quale fosse il futuro. Ma il presidente non nomina nessuno - prosegue - è compito del ministro Galletti che è già stato più volte qui. D’Alfonso darà una non vincolante intesa”.
Quanto alla valutazione della candidatura dalfonsiana, “l'avvocato Tommaso Navarra è stimatissima persona, avvocato ambientalista, legale del Parco da anni e teramano. Non è una cosa negativa, certamente però la modalità è singolare. Trifuoggi è vice sindaco dell'Aquila, una persona autorevole e una candidatura regionale”.
“Ciò che mi preme - insiste ancora Gdm - è riportare L'Aquila all'attenzione della Regione Abruzzo visto che nell'ultimo anno è stata accantonata da un presidente che mi aspettavo fosse più produttivo, meno aulico nelle parole e meno povero nella sostanza”.
Il tema del giorno è il blocco al progetto di sostituzione della seggiovia delle Fontari con un nuovo impianto, osteggiato dagli ambientalisti, sul quale il Parco si è spaccato, con il direttivo favorevole e i tecnici, fiancheggiati dallo stesso ministero dell’Ambiente, che ravvisano possibili illegittimità e si oppongono.
“Sulle Fontari il Comune ha ottenuto decine di milioni di euro da investire ma non si può perché qualche genio dell'ambiente, come se gli altri volessero distruggerlo, cerca di impedirlo - sbotta - Faremo in modo che non venga impedito. Comunque non è stato bloccato nulla, c’è solo una richiesta di chiarimenti del ministero”.
Sulle contestazioni degli ambientalisti De Matteis poi stiletta “Enrico Perilli, consigliere comunale, Giovanni Cialone, ricordate quando venne cacciato dalla Giunta di Centi?, e Stefano Allavena (ex commissario del Parco, ndr) componente del direttivo che fa una conferenza stampa contro il direttivo di cui fa parte”.
Un direttivo rinnovato che, conclude il consigliere di opposizione, “sta operando per conoscere come sono state usate le risorse in passato. Il 90% se ne va per il personale e il ristoro dei danni della fauna, il 10% solo per lo sviluppo: mi viene da ridere”.