L'AQUILA - Tagli alle indennità di consiglieri e assessori regionali, ai vitalizi, abolizione delle assicurazioni e delle buonuscite? "Nulla in contrario in linea di principio", ci mancherebbe, ma “nessuna decisione avventata”, “occorre un approfondimento, un’analisi più puntale”, vedere anche "che cosa farà il governo, visto che nella riforma del Senato sono previsti anche lì tagli agli emolumenti dei consiglieri regionali”.
È questa la posizione che accomuna in queste ore l'opposizione di centrodestra e la maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale, pronti a respingere nella seduta di domani, ributtando la palla in commissione facendo sponda sulla presidenza del Consiglio, la proposta di legge del Movimento 5 stelle sui tagli ai costi della politica, prima firmataria Sara Marcozzi, che approderà in aula dopo tanto parlare.
E non sarà questo l’unico tema caldo della seduta che si annuncia incandescente.
L’opposizione di centrodestra, in questo caso sulle barricate contro la maggioranza, annuncia ostruzionismo e lotta dura contro la delibera di compartecipazione ai ticket socio-sanitari, visto che, accusa Forza Italia, la maggioranza di centrosinistra "ha fatto marcia indietro rispetto all'accordo trovato in commissione con il rinvio della tematica al 2016 alla luce della copertura di 16 milioni di euro".
Ostruzionismo anche contro la chiusura dei punti nascita, previsti tra settembre e novembre prossimi. Con tanto di mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.
Provoca infine l’ira degli ambientalisti, ma non delle forze politiche in Consiglio che al provvedimento hanno dato l’ok in commissione, la nuova legge sulla messa insicurezza dei fiumi che consentirà, a dire del Wwf, ai privati di rimuovere e riutilizzare la ghiaia e materiale legnoso risultante dalle opere, “dando il via libera al saccheggio e alla devastazione dei corsi d’acqua”.
TAGLIO INDENNITA', NESSUNA FRETTA
Per quanto riguarda la partita dei costi della politica, come accennato, l’ipotesi più probabile è che dopo la bocciatura sarà affidato all’ufficio di presidenza del Consiglio il compito di elaborare un nuovo testo, condiviso tra tutte le forze politiche, e che stia bene soprattutto alla maggioranza. Testo che poi dovrà tornare in commissione, per essere approvato in aula non prima dell’autunno.
Tenuto anche conto che, nel frattempo, potrebbe essere diventata legge la riforma del Senato che, all’articolo 29, prevede che gli emolumenti dei consiglieri non possano superare “l’importo di quelli attribuiti ai sindaci dei Comuni capoluogo di Regione”.
Stipendi che oscillano in base alla popolazione del comune capoluogo, (da 50 mila a oltre i 500 mila abitanti), dai 4.120 euro lordi mensili ai 7.500 euro. E non è ancora chiaro quale cifra sarà adottata come tetto.
Tutti argomenti usati contro una legge regionale, come quella dell'M5s, che assicurano preveda un risparmio di 23 milioni di euro nei 5 anni di legislatura, grazie al taglio delle indennità di consiglieri e presidenti di Giunta e Consiglio, le cui massime retribuzioni consentite sarebbero rispettivamente ridotte per i primi da 11.100 a 5.000 euro e per i secondi da 13.800 a 6.500 euro, l’abrogazione della polizza assicurativa in caso di morte o infortunio del consigliere, del trattamento di fine mandato e la riduzione dei vitalizi con percentuali maggiori in caso di cumulo di vitalizi diversi. E ancora, lo spostamento da 60 a 67 anni per la fruizione del vitalizio per i consiglieri che ne abbiamo maturato il diritto. Tagli anche i premi dei dirigenti regionali.
Se M5s spinge sull’acceleratore, e con sarcasmo risponde a chi definisce la proposta demagogica, ricordando che "ben venga la demagogia se fa risparmiare 23 milioni di euro in 5 anni". E non perde occasione di ricordare a D’Alfonso e al Pd che anche loro in campagna elettorale avevano promesso di abbattere i costi della politica e di tagliare le indennità dei consiglieri.
SOSPIRI (FORZA ITALIA): "TAGLI SI' MA VEDIAMO QUALI"
Ad avanzare dubbi, e molti distinguo, sulla proposta M5s è però anche il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri.
“Personalmente non ho una posizione contraria a una ulteriore riduzione dei nostri emolumenti - spiega ad AbruzzoWeb - del resto quando eravamo noi in maggioranza abbiamo ridotto il numero di consiglieri e assessori, con un risparmio di 5,5 milioni di sole indennità all’anno. Abbiamo ridotto già le indennità dei consiglieri dl 20 per cento, più di quello che imponeva il governo di Mario Monti, abbiamo abolito vitalizio, e soppresso gli enti inutili”.
Come a dire, M5s non venga a dare lezioni di taglio dei costi della politica. Per quanto riguarda però la proposta di legge grillina, Sospiri, invita a “chiedersi quanto debba costare la democrazia, in termini di costi e benefici. Contano i fatti, se un politico lavora bene e se risolve problemi, è giusto pagarlo bene, e nessun cittadino, ne sono sicuro, avrebbe a che ridire”.
Posizione che ricorda quella del suo collega di Forza Italia in Regione, Gianni Chiodi, che è esplicitamente contrario alla riduzione delle indennità, spiegando che “se vuoi far sì che le migliori professionalità della società civile si cimentino nell’amministrazione della cosa pubblica, cosa che comporta rischi, costi notevoli e pressioni fortissime, non possono essere pagarli eccessivamente di meno rispetto a quello che normalmente guadagnano con il loro lavoro”.
A Sospiri e a Forza Italia non stanno bene neanche altri punti specifico del progetto di legge, come ad esempio l’abolizione della polizza vita, che ricorda il capogruppo, “non è un regalo, visto che vengono versati 700 euro l’anno per poterne usufruire”.
Infine Sospiri invita a guardare, in un’eventuale, nuova articolazione della legge, non solo agli stipendi dei consiglieri, ma ai costi generali della politica regionale.
MARIANI (PD): "CI PENSI L'UFFICIO DI PRESIDENZA
Il capogruppo del Partito democratico Sandro Mariani, alle prese in questi giorni con la legge sulla messa in sicurezza dei fiumi e impegnato a parare le bordate del Wwf, si limita a confermare “che serve una proposta condivisa, un testo non demagogico ed equilibrato, la cui stesura è giusto e opportuno che sia affidata all’ufficio di presidenza del Consiglio”.
DI NICOLA (CD): "CI SONO TAGLI E TAGLI"
A occuparsi della questione nel dettaglio per la maggioranza è però il presidente della prima commissione (Bilancio) Maurizio Di Nicola, di Centro democratico.
“Le mie perplessità - spiega a questa testata - le ho già espresse in commissione, ma i colleghi del Movimento 5 stelle non sono voluti entrare nemmeno nel merito”.
La prima perplessità di Di Nicola riguarda “il confronto che deve essere comunque avviato con i sindacati per quella parte del provvedimento che riguarda i tagli alle indennità dei dirigenti, dei vitalizi, e l’aumento dell’età minima per usufruirne”.
Inoltre, sulla questione specifica del taglio agli emolumenti dei consiglieri, non si possono mischiare le "pere con le mele".
“Lo stipendio di un consigliere - spiega infatti il presidente della prima commissione - è una somma complessiva frutto di tre voci diverse, ovvero l’indennità di mandato, quota rimborso forfettaria, e la quota relativa all’indennità funzione, in base al ruolo che si ricopre”.
Proporre un taglio con l’accetta come vuole fare il M5s non è l’approccio migliore perché, osserva di Nicola, “per esempio per la voce rimborso forfettario, un conto è se un consigliere vive a L’Aquila, un conto se deve viaggiare da Vasto in Provincia di Chieti che dista 160 chilometri. Un conto - aggiunge - è se deve curare rapporti in un territorio in una forza politica rappresentata in consiglio da uno o due consiglieri, cosa ben diversa in termini di costi e impegno, se fa parte di un gruppo più numeroso e compre tutto l’Abruzzo”.
TICKET SANITARI E OSTRUZIONISMO
Scontro aperto, invece, sulla vicenda dei ticket sanitari a carico di Comuni e utenti, in particolare disabili e anziani, che oggi non pagano nulla.
"Domani in aula Forza Italia - è ancora il capogruppo Sospiri a parlare - continuerà l'ostruzionismo contro la delibera di compartecipazione ai ticket socio-sanitari: per l'ennesima volta il governatore D'Alfonso ha cambiato le carte in tavola ripristinando la gabella a carico di chi vive nelle residenze sanitarie assistite, costretti a versare l'intera pensione, senza alcuna copertura da parte della Regione".
La maggioranza di centrosinistra, tuona Sospiri "ha fatto marcia indietro, dopo che abbiamo riscritto il regolamento, eliminando quelle clausole capestro che facevano ricadere la nuova tassa sulla salute in parte sui Comuni, in parte sui cittadini, per 16 milioni di euro. A oggi invece, secondo la norma-D'Alfonso - denuncia il forzista - l'ospite di una residenza sanitaria assistita dovrebbe versare personalmente alla struttura tutta la sua pensione, e parliamo di 788 euro al mese, restando con appena 13 euro in tasca, e questo per una norma transitoria introdotta alla fine del documento, l'articolo 12, tra l'altro in aperto contrasto con l'articolo 7 dello stesso regolamento, segno che, evidentemente, il governatore e l'assessore Paolucci non si sono neanche degnati di rileggere quella delibera prima di renderla pubblica".
Sospiri fa presente che "nelle dodici sedute di commissione Forza Italia ha ottenuto delle conquiste, ossia delle modifiche sostanziali che abbiamo fatto inserire nel Regolamento".
"Ora, però, a fronte del Regolamento così riscritto - prosegue Sospiri - la maggioranza ha reinserito a sorpresa delle norme transitorie che ci riportano punto e a capo imponendo la ripresa dell'ostruzionismo: parliamo dell'articolo 12, commi 3 e 4, dove si è ribadito che gli utenti ospiti delle strutture sanitarie e sociosanitarie dovranno comunque pagarsi personalmente e direttamente la 'quota alberghiera', ovvero 25,86 euro al giorno, ossia 775 euro al mese; solo gli ospiti delle strutture psichiatriche e riabilitative non devono pagare nulla".
"Dunque o dal Regolamento si toglie la tassa sulla salute inserita per gli utenti delle Rsa, o domani il governo D'Alfonso continuerà a non approvare alcunché in aula, e a non approvare la delibera sui ticket sociosanitari, perché in questo modo il Governo D'Alfonso si fa ostruzionismo da solo", conclude Sospiri.
ALTRI PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO
All'ordine del giorno una serie di interpellanze e interrogazioni: "Controllo degli organismi straordinari Asp" (Mauro Febbo, FI); "Situazione dipendenti Ciapi" (Domenico Pettinari, M5S); "Viabilità dell'Alto Vastese" (Febbo, FI); "Criticità Cotir" (Pietro Smargiassi, M5S); "Correttezza formale e sostanziale delle delibere adottate dalla Giunta regionale" (Febbo, Sospiri e Emilio Iampieri, FI).
Saranno infine discusse due risoluzioni: la prima sul progetto relativo alla Macroregione Adriatico-Ionica (Luciano Monticelli,Pd) e la seconda sull'assegnazione delle autovetture in dotazione alla Regione Abruzzo (Riccardo Mercante, M5S).
Infine, saranno esaminati alcuni provvedimenti amministrativi tra cui il programma triennale della viabilità regionale e modifiche urbanistiche al piano regolatore dei Comuni di Popoli e Atri.
Da capire se approderà in aula anche il piano di salvataggio e rilancio della società Abruzzo Engineering, che verrà discusso in mattinata nelle commissioni Bilancio e Affari comunitari ma che potrebbe scivolare a causa di questo "menù" già particolarmente ricco.