PESCARA «L’Abruzzo non ha ancora avuto il via libera dall’Europa sul programma operativo dei fondi Fers per le attività produttive 2014-2020. Siamo molto preoccupati perché, arrivati a questo punto, non possono esserci ulteriori ritardi». Lo cala Confindustria il carico da otto al termine di una giornata isterica sui fondi europei. Aveva iniziato Il Sole 24 Ore – giornale economico sempre di Confindustria – gettando inizialmente nel panico la Regione con la notizia sulla maglia nera a Veneto e Abruzzo per la spesa dei finanziamenti Fes (fondi per il sociale) 2007-2013; e aveva proseguito Forza Italia che, con il capogruppo Lorenzo Sospiri, aveva subito messo il dito nella piaga definendo quella di Luciano D’Alfonso «la Regione delle retromarce». Nel pomeriggio, dopo una serie di ricerche, si è scoperto che la fotografia scattata dal Sole 24 Ore era ferma a maggio 2015 e che quindi non teneva conto dell’azione di recupero portata avanti nel frattempo a Bruxelles proprio sui fondi Fes. »La ricerca del Sole 24 Ore era giusta nella parte in cui la rendicontazione del 2013, giunta Chiodi, era stata bloccata dall’ Europa per un mero atto formale», racconta l’assessore al Sociale Marinella Sclocco, «noi ci siamo riattivati e abbiamo superato due audit sulle risorse 2007-2013 ricevendo alla fine anche le congratulazioni dalla Ue». Nella tabella del Sole, relativa ai fondi Fes (per lo sviluppo) 2007-2013 l’Abruzzo conquista invece l’ottavo posto. «Non male, ma si può fare meglio», dice il vicepresidente e assessore Giovanni Lolli. Gli stessi fondi, ma di un altro settennato 2014-2020 sono però al centro delle preoccupazioni di Confindustria Abruzzo. L’associazione ha scritto al governatore e al direttore Cristina Gerardis soffermandosi su come, «all’interno di un quadro di così grave criticità ed in attesa di risposte positive agli sforzi fatti», in questi giorni si rincorrino notizie di stampa che parlano di ipotetiche dimissioni delle persone che - nella Regione Abruzzo - hanno seguito, insieme alle forze sociali, l’iter sui fondi Ue. A chi si riferisce? I primi indiziati sono Giovanni Savini e Barbara Becchi – il primo è direttore del Dipartimento della presidenza, la seconda componente del gabinetto della Presidenza – indicati già da un precedente comunicato del solito puntuale consigliere Fi Mauro Febbo. Savini dovrebbe tornare al lavoro mercoledì. La Becchi invece si è dimessa. Ma D’Alfonso ha già pronta una new entry: Sabina Saccomanni, esperta guardacaso di finanziamenti europei.