PESCARA Fare quadrato attorno a Silvio Paolucci. Questo il mandato consegnato da Luciano D'Alfonso alla sua maggioranza, mentre oggi approderà in consiglio regionale il documento di sfiducia di Forza Italia nei confronti dell'assessore alla Sanità, accusato di aver deciso tutto da solo sulla chiusura dei punti nascita quando, con l'apposito comitato, era ancora in corso la trattativa della Regione. Il riferimento è alla procedura già attivata dalla Asl di Teramo per la chiusura del punto nascita di Atri. Un atto che sarebbe stato firmato dal direttore generale della Asl il 29 giugno scorso, seguito, il giorno successivo, dalle procedure per la chiusura di Penne e a seguire di Sulmona e Ortona.
Paolucci continua a sostenere che si è trattato solo di atti formali, ma non sostanziali, richiesti dal Ministero entro il 6 luglio per completare la procedura di uscita dal commissariamento e che ci sarà ancora tempo fino al mese di ottobre prima che il riassetto dei punti nascita entri a regime. Forza Italia insiste, ricordando che altre Regioni, come la Toscana, hanno già derogato ai parametri imposti da Roma: come quello riferito alla soglia dei 500 parti l'anno, e chiede al commissario-governatore Luciano D'Alfonso e all'assessore Paolucci di fare valere le ragioni, anche orografiche, dell'Abruzzo, considerate le distanze da coprire tra le strutture sanitarie della costa e quelle delle zone più interne. Sarà battaglia anche sui ticket per la riabilitazione, nonostante le concessioni della maggioranza alle proposte arrivate dalle opposizioni, come quella di evitare esborsi anticipati da parte dei Comuni che potrebbero mettere a rischio le casse già asfittiche degli enti locali.
CORSI D’ACQUAOggi in consiglio approderà anche la proposta di legge del Pd sulla gestione dei corsi d'acqua. Una proposta vecchia e inadeguata per le associazioni ambientaliste, che non tiene conto delle recenti normative europee. Da qui la richiesta di Wwf, Legambiente, Lipu e Italia Nostra di sospendere la discussione per riaprire il confronto con la comunità scientifica. A detta degli ambientalisti, gli articoli di legge contenuti nella bozza attuale del documento si traducono nella licenza a continuare a tagliare la vegetazione lungo le sponde dei fiumi e a scavare negli alvei. Questo, senza una pianificazione che tenga conto degli aspetti naturalistici dei corsi d'acqua e aumentando i rischi del dissesto idrogeologico che la legge dovrebbe invece contribuire a prevenire.
«LEGGE AMMAZZA FIUMI»«Fermiamo la legge ammazza fiumi» è l'appello dell'ex consigliere regionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo. Un provvedimento ritenuto adevastante» per il territorio abruzzese. «Come denunciamo da anni -sottolinea Acerbo- quella dei nostri fiumi è ormai una emergenza che si fonda sulla mancata depurazione degli scarichi e sull'eccessiva captazione delle acque per scopi irrigui, idroelettrici e industriali in assenza di un piano di tutela delle acque in linea con le direttive europee». L'attuale proposta di legge, incentivando l'escavazione e il taglio della vegetazione, sarebbe invece un regalo ai privati e un incentivo alla speculazione secondo le forze ambientaliste che ne chiedono il ritiro per un adeguato approfondimento: «Fiumi e torrenti -insistono- non vengono visti per quello che sono, ecosistemi regolati da leggi naturali, ma elementi su cui intervenire, modificandoli e adattandoli a qualsiasi esigenza antropica».