L'AQUILA - Alle 4.48 di questa mattina, dopo oltre 21 ore di lavori, il progetto di legge regionale numero 126/2015, recante "Disposizioni riguardanti Abruzzo Engineering S.C.P.A.", è stato licenziato dalla I commissione consiliare (Bilancio, Affari Generali e Istutuzionali), guadagnando così l'approdo in aula consiliare.
Una seduta spossante per i consiglieri di maggioranza quanto di opposizione, quest'ultimo schieramento falcidiato dalle assenze.
Intorno alle 23, dopo 12 ore di rinvii (la seduta era prevista per le 11 del mattino di martedì) i lavori del Consiglio regionale sono cominciati e sono ancora in corso.
Ma solo per pochi minuti, per porre le basi per la maratona notturna per approvare il provvedimento con il quale si opera il salvataggio di Ae, la società in liquidazione controllata dalla Regione che impiega circa 180 persone, di cui un centinaio occupati nella ricostruzione e la restante parte in cassa integrazione.
Infatti, la seduta è stata interrotta per permettere una riunione della conferenza dei capigruppo chiamata a dare il placet per la prosecuzione notturna, in assenza del quale la riunione si sarebbe dovuta chiudere entro la mezzanotte.
A quel punto, il Consiglio si è riunito per approvare tre provvedimenti urbanistici.
Poi, i consiglieri sono tornati in prima commissione per approvare il salvataggio di Abruzzo Engineering partendo dai circa 300 emendanenti ostruzionistici del Movimento 5 stelle.
Dopo altre ore, l'approdo in aula, con uno stop poco prima delle 8 per varare la complessa operazione emendamenti.
DLa seduta è ancora in corso. Dopo la discussione di interpellanze e interrogazioni, l'assemblea ha respinto la risoluzione sull’abrogazione del nuovo regolamento per l’assegnazione e l’uso delle autovetture di rappresentanza, mentre quella sulla Macroregione Adriatico-Ionica è stata ritirata dal proponente.
Torna in Commissione il progetto di legge sul taglio alle indennità dei consiglieri regionali, mentre quello sulla gestione dei corsi d’acqua è stato rinviato alla prossima seduta.
In questo momento si stanno esaminando gli emendamenti presentati al progetto di legge su Abruzzo Engineering.
LE REAZIONI
La maratona viene raccontata quasi in diretta dai malcapitati consiglieri di maggioranza e opposizione attraverso le loro pagine social.
Pierpaolo Pietrucci fa i conti, "Sono 26 ore che sto in piedi e dalle 9 di ieri mattina in Consiglio".
Maurizio Di Nicola ricorda che "la battaglia ancora non è terminata. Ora manca l'approvazione del Progetto di Legge in Consiglio".
Nell'opposizione, il forzista Lorenzo Sospiri posta vari selfie con il collega Mauro Febbo, "dicono che vinceranno loro ma oggi come allora il comunismo non passerà", commenta alle 3 di notte.
"Al lavoro con impegno e determinazione contro questa sinistra, su temi importanti come il futuro di Abruzzo Engineering", fa eco Febbo.
"È sorto anche il sole", postano un po' tutti, cravatte allentate o rimosse ed espressione assonnata, quando si rendono conto che la maratona ha assunto proporzioni gargantuesche. E il Consiglio continua.
IL SALVATAGGIO
Se passerà la variazione di bilancio che dà il via al piano della Giunta, le quote saranno acquisite, con una contemporanea transazione del debito e chiusura del contenzioso, dalla società controllata da Finmeccanica, Selex Service Management.
Ae è stata messa in liquidazione dalla ex Giunta di centrodestra, che la ritiene un carrozzone politico a uso e consumo del centrosinistra, mentre l’attuale maggioranza vuole rilanciarla.
L'operazione ha avuto l'ok della quarta commissione consiliare (Politiche comunitarie) a condizione che l'esecutivo si occupi anche di altre delicate vertenze e poi è passata alla prima (Bilancio) per un lungo esame.
Da notare che il parere della quarta commissione è relativo al rispetto delle norme comunitarie mentre quello della prima è di competenza, vale a dire che senza quel passaggio il progetto di legge per la variazione non può andare in Consiglio.
L'OK DELLA QUARTA COMMISSIONE
Sì al salvataggio della società Abruzzo Engineering, ma a condizione che la Giunta regionale si occupi anche di altre società abruzzesi in crisi, e con la transazione firmata dallo stesso esecutivo regionale, non dal Consiglio.
Così, dopo 6 ore di discussione, la quarta commissione del Consiglio regionale (Politiche europee), presieduta da Luciano Monticelli (Partito democratico), ha espresso il parere favorevole al progetto di legge che prevede un intervento finanziario straordinario per il salvataggio della partecipata in liquidazione con 181 dipendenti a rischio.
“In commissione abbiamo avuto un lungo dibattito per individuare un percorso condiviso e migliorativo - ha spiegato il presidente Luciano Monticelli - In particolare, sarà la Giunta regionale a sottoscrivere l’accordo transattivo con Selex, e non più il Consiglio regionale, e l’accordo sarà finalizzato all’acquisizione di quote di minoranza del capitale sociale di Abruzzo Engineering, fino al raggiungimento di una quota pari al 90% del capitale sociale”.
“La Giunta regionale - ha concluso Monticelli - si occupi anche di altre realtà aziendali in crisi, come Ciapi, Cotir, Arit e Mario Negri Sud”.
Il progetto di legge, in seguito, è passato all’esame della prima commissione (Bilancio).
LA STORIA DI ABRUZZO ENGINEERING
La società consortile Abruzzo Engineering era nata nel 2006 per volere dell’allora presidente della Giunta regionale, Ottaviano Del Turco, e del suo braccio destro Lamberto Quarta, per combattere in Abruzzo il “digital divide”, la divisione digitale tra chi ha Internet veloce e chi no.
In particolare, l’ambizione era quella di abbattere il divario di efficienza della rete tra costa e aree interne abruzzesi.
È partecipata al 60% dalla Regione Abruzzo, al 30% da Finmeccanica attraverso Selex Service Management e al 10% dalla Provincia dell’Aquila.
Il 2 dicembre 2010 è stata messa in liquidazione con la volontà decisiva dell’allora governatore, Gianni Chiodi, tra l’altro per la difficile situazione debitoria. “Una storia torbida e un carrozzone del Partito democratico”, le parole di Chiodi.
Nel post-sisma un ostacolo è stata la definizione della natura di questa società, in house o meno, che avrebbe potuto portare incarichi e commesse per la salvezza e il rilancio.
Per essere considerati in house è necessario sottoporsi al cosiddetto “controllo analogo”, che consiste nel farsi autorizzare preventivamente ogni atto dall’azionista di maggioranza, in questo caso la Regione.
Chiodi ha cercato di sciogliere questo nodo chiedendo un parere anche ai pubblici ministeri della procura dell’Aquila, Antonietta Picardi e David Mancini.
Poi nel 2011 il tribunale amministrativo regionale del capoluogo ha decretato la natura “in house” ma l’anno seguente la Commissione europea ha smentito questa interpretazione, impedendo alla Regione di assegnarle commesse ad affidamento diretto come invocato dal liquidatore Carli.
Altra tegola nell’aprile 2012, quando Selex Service Management ha citato in giudizio l’amministrazione regionale con una richiesta risarcitoria di 29 milioni di euro ritenendo l’ente principale responsabile dell’andamento negativo.
Ulteriore zavorra, le inchieste giudiziarie che hanno sfiorato Ae: una sugli appalti per il terremoto, che ha portato all’uscita dall’esecutivo dell’ex assessore Daniela Stati, l’altra su un passaggio preliminare alla nascita di Abruzzo Engineering: la cessione alla Provincia dell’Aquila di Collabora Spa.
M5S: “E’ UN CARROZZONE”, lo SBAGLIO DEI SOCI E LA CORREZIONE
“La Giunta blocca il Consiglio regionale perché si ostina a voler portare in aula un provvedimento da licenziare in commissione Bilancio entro oggi per salvare Abruzzo Engineering”, attacca il Movimento 5 stelle in una nota.
“Si sta bloccando un Consiglio regionale importantissimo, con temi delicati come la revisione dei costi della politica, la salute dei fiumi abruzzesi - spiegano i consiglieri - per rimediare, si fa per dire, con poche ore di commissione a dieci anni di mal gestione di un’azienda che rappresenta a pieno tutto il clientelismo di cui questa Regione è malata da troppo tempo”.
Una promessa, quella del salvataggio dell’azienda Abruzzo Engineering che per i grillini “costa alla Regione e, dunque, a tutti i cittadini abruzzesi 5,9 milioni di euro, più i debiti pregressi e i futuri oneri che gravano per il mantenimento di tutto il carrozzone. Abruzzo Engineering è il fardello di cui la Giunta vuole farsi carico rendendola in house, ovvero pubblica - proseguono - L'azienda nata un’intesa tra il presidente della Provincia dell’Aquila, il sindaco dell’Aquila e il responsabile dell’ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, conta 185 dipendenti assunti a chiamata diretta (dunque senza concorso) che, in questo modo, diventeranno dipendenti pubblici senza aver sostenuto alcuna procedura di evidenza pubblica”.
Nella loro nota i pentastellati prendono in questo caso un abbaglio abbastanza ingenuo dal momento che, nel 2006, quando Provincia dell’Aquila, Regione Abruzzo e Finmeccanica crearono Ae, l’Usra era di là da venire, così come ovviamente il terremoto del 6 aprile 2009.
Successivamente il Cinque stelle ha diffuso una versione riveduta e corretta della nota in cui parla di "società mista pubblico-privata nata nel 2002 con un protocollo di intesa siglato dal Presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, dal Presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, dal Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane". Va tutto bene tranne la data.
“Che osa dovremmo dire a tutti i cittadini che sono assunti in aziende private o partecipate che la Regione non è corsa di fretta ad aiutare? - prosegue la nota dei consiglieri - Oppure a tutti quei cittadini disoccupati che pagano sulla loro pelle una crisi economica che la politica, a oggi, non è stata in grado di risolvere? Per il M5s non esistono cittadini di serie A o serie B e certo non aiuteremo questa Giunta ad aumentare il divario sociale tra ‘amici’ e ‘meno amici’”.
“Il M5s non voterà un provvedimento ‘sulla fiducia’ senza aver avuto a disposizione i documenti necessari a una valutazione puntuale e compiuta dello stato di salute dell’azienda e dell’economicità della transazione - annunciano poi - I bilanci dell’azienda e l’accordo transattivo sono stati resi noti alle opposizioni solo alle 19 di questa sera. Il M5s non sosterrà un ulteriore sacrificio economico in danno dei cittadini per far mantenere alla maggioranza le ‘promesse’ elettorali di comodo, non voterà prima che sia fatta luce su questa azienda che non ci risulta abbia prodotto alcun risultato per la Regione”.
“Un'azienda che dovrebbe lavorare solo sul comune dell'Aquila ma che si chiede sia sovvenzionata da tutta la regione”, aggiungono i grillini con un altro errore, visto che lo scopo della società era quello di portare l’Internet veloce in tutto Abruzzo.
“Quanto alla prassi di convocare le commissioni nel giorno stesso del Consiglio regionale, che il M5S ha sempre criticato, facciamo presente al capogruppo Pd Mariani che detta prassi è consolidata dai suoi presidenti di commissione”.
UNA LAVORATRICE: “CASTRONERIE DAI GRILLINI”
“Il comunicato del Cinque stelle su Ae dimostra purtroppo il livello penoso a cui spesso ormai è arrivata la politica”.
Così una dipendente di Abruzzo Engineering, Simona Fasciani, presente alla lunga maratona dell’Emiciclo, ha scritto ad AbruzzoWeb dopo aver letto la nota stampa dei “grillini” sul tema, contenente alcuni errori.
“Sulla vicenda di Ae si può essere a favore o contro, ma la quantità di castronerie, stupidaggini e falsità contenute nel comunicato dei consiglieri regionali-cittadini supera ogni soglia di decenza - scrive - Forse più che dei dipendenti di Ae i cittadini abruzzesi si dovrebbero preoccupare di pagare lo stipendio a gente che non sa leggere, comprendere composizioni societarie, capire gli articoli degli statuti delle società, interpretare bilanci e piani industriali”.
“È complicato smentire una quantità di baggianate così evidenti come quelle contenute nel comunicato - prosegue la lavoratrice - ma almeno sapere dopo 12 ore di discussioni che la società è già al 60 per cento della Regione e non ha l'Usra (!) e il Comune (!) tra i suoi soci dovrebbe essere il minimo. Ma forse i consiglieri pentastellati in commissione dormivano...”.