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Data: 15/07/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Montorio ricorda le lotte del Vomano dopo 65 anni. Storici e sindacalisti: «La marcia della pace e del lavoro» fu un grande momento di partecipazione per tutti»

MONTORIO «Per ottenere qualcosa bisogna uscire di casa!» Sono le parole di un' anziana donna che partecipò alle lotte del Vomano a testimoniate, in un articolo giornalistico dell'epoca, lo spirito e l'importanza di questo evento della storia sindacale ed economica teramana. Ed è stato il convegno organizzato nell'ambito del progetto "Laboratorio memoria" dello Spi Cgil, che si è tenuto ieri pomeriggio nel chiostro degli Zoccolanti di Montorio, a celebrare il ricordo delle lotte sindacali della valle del Vomano. Il ricordo di un'epoca di grande fermento nella rivendicazione dei diritti dei lavoratori, rivendicazione che sfociò in una serie di lotte culminate con l'imponente " Marcia della pace e del lavoro" del 14 luglio 1950. E per ricordare quei momenti si sono ritrovati storici, sindacalisti e protagonisti. «Le lotte del Vomano», ha affermato Luigi Ponziani, ex direttore della biblioteca Delfico, «si inseriscono nel momento in cui ci fu la costruzione delle centrali idroelettriche a opera della Terni. Ben 43 Comuni si unirono in questa grande mobilitazione che andò sulle prime pagine dei giornali nazionali. Il diritto dei lavoratori della Terni a lavorare, ma anche la lotta ai monopoli nello sfruttamento energetico portate avanti dalla società furono le motivazioni di questa grande marcia che coinvolse tutti al di là di ogni steccato politico e ideologico». Un'intera provincia mobilitata in uno sciopero generale del 14 luglio per gridare la propria dignità. «Una vicenda che si inserisce», ha detto Giovanni Di Centa, sindaco di Montorio, «in un periodo di grande capacità organizzativa sindacale che vide Montorio protagonista nella lotta per i diritti dei lavoratori e che costituisce un punto di partenza per tutte le successive rivendicazioni». Per Vladimiro Stella, consulente del lavoro, «Le lotte del Vomano ebbero una grande importanza per la trasversalità che le caratterizzava. Esse rappresentarono l'incontro tra i disoccupati, i lavoratori, parte del clero, gli studenti, i professionisti e furono un successo da parte della dirigenza del sindacato che ebbe la capacità di stare tra le gente e coinvolgerla». Lotte che vedono la presenza delle donne che hanno un ruolo fondamentale nei cosiddetti “scioperi alla rovescia" nei quali si occupavano i cantieri per lavorare. In questo contesto è stata ricordata la figura della montoriese Vera Finavera, mamma del relatore Vladimiro Stella. «Vera si vantava di essere sempre in prima fila», ha affermato Antonio Iovito della Cgil Abruzzo , «il suo impegno politico e sindacale era iniziato proprio nelle Lotte del Vomano e il suo è sempre stato un impegno nella difesa delle donne lavoratrici». «Una donna coraggiosa e fiera», ha detto Fabrizia Partenza della Lega Spi Gran Sasso, «la ringraziamo a nome di tutte le donne per le quali ha iniziato a combattere». Un periodo di crisi, quello di 65 anni fa, che ricorda il momento attuale e per il quale il sindacato sta elaborando un nuovo piano del lavoro dopo quello di Di Vittorio che seguì alle lotte del Vomano. Adele Di Feliciantonio

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