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Data: 17/07/2015
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Roma-Milano, non c’è più battaglia: l’Alta Velocità batte l’aereo

Con l’arrivo dell’Alta Velocità, gli utenti degli aerei di ieri si sono spostati sui treni. Ma non è tutto oro quello che luccica…

Sulla Roma-Milano non c’è più battaglia: il treno batte decisamente l’aereo. Il cambiamento c’è stato negli ultimi anni ed è tutto legato allo sviluppo dell’Alta Velocità, che ha cambiato la propensione degli italiani all’uso del treno anche sulle lunghe distanze ferroviarie.

Nel 2014 il 65% dei viaggiatori sulla tratta dalla Capitale a Milano ha scelto il treno, solo il 24% ha viaggiato in aereo e un residuo 11% si è spostato su gomma. Nel 2008, sei anni prima, i rapporti di forza erano del tutto diversi: la metà dei viaggiatori sulla Roma-Milano si spostava in aereo e solo il 36% sceglieva il treno.

Il deciso cambiamento di abitudini dei passeggeri è fotografato dall’Autorità dei Trasporti nella suo Rapporto annuale al Parlamento, che evidenzia come l’Alta Velocità abbia eroso progressivamente quote di mercato alle altre modalità di trasporto – in primis quello aereo. Negli ultimi anni c’è stata una crescita stabile del trasporto passeggeri ferroviario in tutta Europa: in Italia l’andamento è stato più oscillante ma parte della crescita è legata proprio allo sviluppo e alla diffusione dell’Alta Velocità, che ha fatto concorrenza, e l’ha vinta, al trasporto aereo.

L’ingresso del Nuovo Trasporto Viaggiatori si inserisce positivamente in questi cambiamenti: per l’Autorità dei trasporti questo infatti “ha giovato nel complesso al settore ferroviario” e ha portato anche a una diminuzione dei prezzi stimata al 9%.

Tutto bene dunque? Non tanto. E non solo perché i disagi e i disservizi segnalati dai viaggiatori e dai pendolari sono sempre numerosi, non solo perché la nuova sfida è ormai rappresentata dai pendolari dell’Alta Velocità – quelli che si muovono da Napoli a Roma e da Torino a Milano e che chiedono servizi adeguati alle loro esigenze.

Il confronto con i paesi europei mette infatti in evidenza che i passeggeri italiani sono i più insoddisfatti di tutti quando si parla di frequenza, affidabilità e puntualità dei treni. In merito alla frequenza, meno della metà dei passeggeri italiani (47%) si dichiara abbastanza o molto soddisfatto e il valore è molto lontano rispetto ai paesi europei, dove in vetta c’è la Gran Bretagna (il favore dei cittadini, fra abbastanza e molto soddisfatti, è pari alla percentuale record del 77%) e a seguire ci sono Francia (67%), Svezia (65%) e Germania (64%). I viaggiatori italiani sono altrettanto primi per insoddisfazione sul rispetto dei propri diritti quando vengono interrogati sull’affidabilità e sulla puntualità dei treni: solo il 42% dà un giudizio più o meno positivo, contro la solita Gran Bretagna (qui il 73% dei viaggiatori si dichiara abbastanza o molto soddisfatto) e con valori comunque inferiori rispetto alla Francia (57%), alla Svezia (50%) e alla Germania (48%). In Italia i treni vanno. Ora bisogna far viaggiare velocemente anche i diritti dei passeggeri.

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