L'AQUILA Manca l'ufficialità, per la quale si dovrà attendere giovedì prossimo, quando la Regione si presenterà di nuovo al tavolo di monitoraggio, ma, nei fatti, il Ministero ha già promosso informalmente l'Abruzzo che il 23 luglio avanzerà la richiesta ufficiale di uscita dal commissariamento della sanità, per arrivare già a settembre ad ottenere la «medaglia».
RISULTATIA dare forza e gambe alla richiesta sono i risultati ottenuti negli ultimi quattro mesi e che hanno risposto alla lista di adempimenti: la riorganizzazione del percorso nascita, con la chiusura avviata di Penne, Atri e Ortona e il piano di investimenti su quelli restanti; l'incremento dell'offerta territoriale, con il piano di estensione dei servizi per disabili e anziani; la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza e l'esclusione della quota sociale dalla compartecipazione ai ticket sanitari che, si è vero, sono ancora in discussione in commissione, ma che sostanzialmente (ed è quello che chiedeva il ministero) non pesano più sul sociale, ma sono stati coperti da appositi fondi regionali (16 milioni di euro). A questo vanno aggiunti gli equilibri di bilancio degli ultimi quattro anni, la crescita dei livelli essenziali di assistenza (che già giovedì dovrebbero superare la quota di 160, quella cioè ottimale), la restituzione dei 110 milioni di euro strappati dalla cassa alla fine dello scorso anno per problemi di liquidità e la restituzione di altri 168 milioni di euro lasciati come debito nel 2014. Di questi, in verità, ne devono essere restituiti ancora una consistente parte e cioè 80,7 milioni di euro che il piano di rientro prevedeva di ammortizzare entro la fine del 2015.
AFFIDABILITA’Una data che forse non sarà rispettata, ma che, «data l'affidabilità dimostrata dall'Abruzzo -spiega l'assessore Silvio Paolucci- potrà essere estesa fornendo entrate certe a copertura del debito». Lui, l'assessore alla Sanità, non sta nella pelle: il suo è un risultato importante, ottenuto grazie ad un'accelerazione delle procedure di uscita che hanno comportato provvedimenti impopolari e durissimi sacrifici, ai quali ha fatto spesso da scudo, fino a vedersi presentare (senza che però sia stata poi discussa) una mozione di sfiducia nell'ultimo consiglio regionale. Come un boxeur uscito da una finale, ora Paolucci «piange di gioia»: «Siamo la prima regione ad uscire dal commissariamento -spiega- tant'è che dovremo studiare con il Ministero anche le procedure per farlo. E' stato un lavoro durissimo e rigoroso, portato avanti con serietà e schivando la demagogia e le strumentalizzazioni a cui l'opposizione e non solo ha fatto frequente appello. Da settembre si apre una fase nuova per sanità abruzzese, che ci permette di programmare e lavorare sull'intero settore che, sono convinto, potrà portare anche a produrre ricchezza, facendo della nostra regione un modello e un luogo dell'assistenza». Quelle coccole, insomma, sbandierate in campagna elettorale, potrebbero essere più vicine, grazie anche ai fondi (centinaia di milioni) che si libereranno dall'ex articolo 20, dai saldi positivi e dai mutui.