A giorni al Comune dell’Aquila sarà notificata una nuova ingiunzione da parte di Cgrt per circa 13 milioni di euro. Intanto lo scorso 3 luglio la giunta comunale ha deliberato la resistenza e costituzione in giudizio in relazione all’appello proposto dalla società che ha realizzato la metropolitana al Consiglio di Stato.
IL TAR Ciò è accaduto dopo che il Tar aveva rigettato il ricorso con il quale la società chiedeva l’annullamento della delibera con la quale si annullava il contratto per la realizzazione dell’opera, nello stesso tempo sempre i giudici del Tar rigettavano la proposta di indennizzo eccependo il difetto di competenza. Per questa ragione la Cgrt proporrà la nuova richiesta di indennizzo lievitata ora da 9 a 13 milioni di euro alla luce dei nuovi orizzonti prospettati da una recente sentenza delle sezioni riunite della Corte di Cassazione. In sintesi, i giudici stabiliscono, in un caso analogo a quello della metropolitana, che la ditta esecutrice può essere indennizzata a prescindere dall’utilitas, ossia dalla possibilità del reale utilizzo dell’opera.
L’ASSO Si tratta di un vero asso nella manica nelle mani della Cgrt di Eliseo Iannini. La Cassazione ha eliminato il requisito della utilità dell’opera affermando che la richiesta di indennizzo per ingiustificato arricchimento può essere accolta in presenza degli altri presupposti anche se l’intervento del privato non abbia rappresentato alcuna utilità per l’amministrazione. Anche la politica parallelamente alla giustizia dovrà fare le proprie scelte. Il consiglio comunale sarà chiamato a decidere se chiudere le porte in faccia per sempre ad una transazione, oppure dare mandato al sindaco di continuare a trattare con la società.