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Data: 20/07/2015
Testata giornalistica: Il Centro
La scomparsa di Cucullo. Muore a 85 anni il sindaco più amato di Chieti, domani i funerali a San Giustino. PER 11 anni Ha Guidato la città Con il suo piede di porco mise ko la politica dei corrotti e dei corruttori Ma se n’è andato solo

CHIETI I migliori muoiono soli. Il suo corpo disteso su un letto di lungodegenza dell’ospedale di Guardiagrele sotto un lenzuolo bianco senza nessuno accanto. Nicolino Cucullo se n’è andato così ieri pomeriggio alle 17, nel giorno della morte di Borsellino e Gaspari. Lui che ne era tesi e antitesi. Ucciso dalla febbre alta per una piaga da decubito, il vecchio leone ha gettato la spugna. Geometra, 85 anni, per undici sindaco di Chieti, con il suo piede di porco mandò ko la politica dei corrotti. Era di estrema destra ma con radici anarchiche, Nicolino, che per anni combattè come Don Chisciotte i mulini a vento. Ma quella Dc nenniana e gaspariana che governava Chieti a cavallo degli anni Ottanta e Novanta non era un nemico immaginario. Cucullo ne intuì il tallone d’Achille che si celava nelle pietre laviche che ricoprivano Corso Marrucino. Era lava dell’Etna non del Vesuvio, quindi meno costosa. La differenza erano tangenti che scoprì e denunciò prima degli altri, dopo anni di esposti a vuoto e testate contro un muro di gomma. Ma quella notte del 3 febbraio del 1993, mentre i carabinieri arrestavano Andrea Buracchio e la sua giunta, Cucullo non festeggiava. Girava in città su una Fiat 500 rossa, indossava solo un vecchio pigiama e nei suoi occhi si leggeva la tristezza di chi sapeva capire i drammi umani anche se dall’altra parte c’era il peggior nemico e se quegli arresti, che avrebbero cambiato la storia di Chieti, anzi dell’Abruzzo intero, segnavano l’inizio della sua lunga carriera di sindaco. Il più amato e rispettato di Chieti. Le parole di Enrico Raimondi lo dimostrano quando il leader della sinistra dice: «Oggi, io e Nicolino, saremmo all’opposizione insieme». Se Cucullo potesse leggerle stringerebbe la mano a Raimondi. Così come nei primi anni Novanta combatteva la sua battaglia politica al fianco di grandi personaggi della sinistra teatina, i compianti Carlo Cosentino e Tonino Dicimbrini. Chi c’era ricorda ancora la storica occupazione di palazzo d’Achille, la nostra presa della Bastiglia, e le 24 ore d’ostruzionismo che videro Nicolino parlare senza sosta nell’aula consigliare. Ma è morto solo nel reparto lungodegenti dell'ospedale di Guardiagrele. Era nato il 16 settembre del 1930, ed è stato sindaco di Chieti dal 1993 al 2004. Nel 1960 aderì al Movimento sociale italiano ed ha svolto per tanti anni la professione di geometra diventando una guida per i colleghi. Le sue relazioni tecniche fecero scuola. Consigliere comunale del Msi dagli anni '80, venne eletto sindaco, alle prime elezioni dirette, il 6 dicembre del '93 dopo che Mani Pulite aveva spazzato via l'ex giunta democristiana. Nella città pressoché segnata da una dichiarazione di dissesto finanziario, Cucullo s’armò di coraggio e di piede di porco diventando uno dei sindaci più noti e decisionisti d'Italia. Sapeva cogliere i tempi. E lo faceva anche in modo eclatante con frasi contro gli ebrei “da friggere” oppure i gay. Ma poi confessava di non credere affatto a quegli epiteti o, peggio, a quell’istigazioni al razzismo. Purché si parlasse di lui era capace di dire tutto. Ma alla fine prevaleva l’umanità di chi non gioiva davanti a un paio di manette. Dopo lo scioglimento dell'Msi non aderì ad An ma scelse la Fiamma Tricolore di Pino Rauti. Il consiglio comunale lo sfiduciò prima della fine della consiliatura, ma fu rieletto sindaco nel 1997 e nel 2000, guidando la città per undici anni consecutivi. Nel 2011 aderì a Forza Nuova e si propose come sindaco a Ortona la sua città d’origine. La carriera politica e umana di un personaggio unico si è interrotta a las cinco de la tarde, come un antico torero. Dimesso dall’ospedale di Ortona alcuni giorni fa, Nicolino era stato riportato nella casa di riposo di Pennapiedimonte. Dove però gli è tornata la febbre alta. Ricoverato a Guardiagrele, sabato sera s’è aggravato. Oggi, dalle 10, nella sala consiliare della Provincia, la città renderà omaggio al sindaco che prendeva a picconate la cattiva politica, dei corrotti e dei corruttori. Domani alle 16,30 i funerali a San Giustino. Ciao Nicolino, ti sia lieve la terra.

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