L'AQUILA - L’Abruzzo ha finalmente una società unica dei trasporti, la Tua, corazzata da 1.600 dipendenti e tra le più grandi in Italia. Ma tanti abruzzesi, pur orgogliosi di questo primato, rischiano di restare a piedi. O di essere costretti a quotidiani viaggi della speranza prendendo anche due autobus e un treno con tre diversi biglietti per arrivare a scuola e a lavoro.
Soprattutto nelle aree interne della provincia dell’Aquila e nella Marsica, dove saranno tagliati quasi 700 mila chilometri di corse di autobus rispetto alla soglia attuale di 1 milione 300 mila, ovvero più della metà. In particolare quelle che si sovrappongono con le corse dei treni, 106 corse in tutto, praticamente il 50 per cento dell’intero servizio di trasporto pubblico su gomma.
A denunciarlo sono ancora una volta i sindacati di trasporti, questa volta uniti dopo le frizioni del passato, da Uil trasporti a Fit Cisl e Faisa Cisal, passando per Fast Confsal, Filt Cgil e Ugl trasporti. Che oggi hanno indetto proprio nella Marsica un sciopero di 4 ore.
A questa protesta farà seguito un'altra mobilitazione, il 7 agosto, questa volta a livello regionale e di 24 ore, da parte però della dei soli Ugl Trasporti e Filt Cgil, le sigle più critiche della fusione che ha visto nascere la Tua, le più agguerrite sul tavolo incandescente che deve arrivare a definire il contratto unico dei lavoratori che prima facevano parte di Arpa, Sangritana e Gtm.
Un tavolo nel quale, denunciano i sindacati, la Regione vorrebbe imporre a parità di salario turni massacranti.
Il tema però d’attualità è quello dei tagli delle corse che Franco Rolandi, segretario abruzzese della Filt Cgil, considera figlio dell'improvvido taglio effettuato dalla Regione Abruzzo "di 10 milioni di euro, nel bilancio preventivo 2015, del Fondo regionale trasporti, con il budget annuale sceso da 183 a 173 milioni. Unica regione in Italia, visto che questa volta il taglio non è stato imposto da quello dei trasferimenti statali”.
L’effetto, per, il sindacato sono i proporzionali tagli delle corse, nella riorganizzazione dal nuovo piano Tua prevede infatti l’eliminazione delle sovrapposizioni tra servizio su gomma e servizio ferroviario.
“Se due paesi sono collegati sia dalla ferrovia che dagli autobus, tagliare il numero dei secondi sembra una cosa logica, ma solo sulla carta, in realtà così non è - sbotta - Non è assolutamente vero che, tolto il bus, il cittadino potrà utilizzare il treno. Perché per esempio le stazioni sono molto lontane da casa loro". Un esempio, non nella Marsica, ma nella tratta L'Aquila-Sulmona, riguarda ad esempio la soppressione di quasi tutte le corse un tempo garantite dall'Arpa, che dovrebbero essere sostituite dal treno, che attaversa la media valle dell'Aterno, la valle Subequana e la valle Peligna. Ma fa notare Domenico Fontana, anche lui sindacalisita della Filt Cgil "andrebbe garantito un servizio di trasporto detto 'a pettine' con minibus tra i tanti paesini delle vallate che si ritroveranno senza autobus, e le stazioni, di cui non vi è però traccia nel piano industriale della Tua, e inoltre Trenitalia, come minimo dovrebbe implementare le corse dei treni, e sostituire mezzi vecchi e usurati. Va infine aggiunto che tante stazione sono ad oggi chiuse, o inagibili causa sisma".
E per Rolandi "basta guardarsi l’elenco delle corse soppresse per prendere consapevolezza del fatto che i disagi per tanti pendolari saranno enormi, con più di un trasbordo da autobus a treno e ancora una volta in un altro autobus, con tempi morti di attesa, al freddo in inverno, al caldo l’estate, e inevitabili allungamenti dei tempi di percorrenza”.
E in più, gli abruzzesi saranno trasportati da autisti sempre più stanchi e stressati. Questo perché, rivela il sindacalista, uno dei nodi che andrà risolto nel tavolo con la Regione entro i termini del 31 luglio, per la definizione del contratto unico, è proprio quello dei turni.
“La Regione e il Consiglio d'amministrazione della Tua spingono per un aumento della produttività, ma propongono anche turni di 12 ore, ovviamente a parità di salario, che per un autista significa non solo non vedere più la propria famiglia, ma anche mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini”, conclude Rolandi della Filt Cgil.
LE CORSE SOPPRESSE IN PROVINCIA DELL'AQUILA
I tagli maggiori riguardano come detto la Provincia dell'Aquila, per un totale di 106 corse, e circa 693 mila chilometri, in tutto o parzialmente
Sumona-L'Aquila, (4 corse soppresse)
Ateleta-Sulmona-Molina Aterno-L'Aquila (8 corse)
Aielli -Avezzano (22)
Tagliacozzo-Magliano- Avezzano (18)
Villagrande di Tornimparte- L'Aquila (24, tagli parziali)
Cave di Scoppito-L'Aquila (8 parziali)
Popoli- Vittorito- Sulmona (23)
Sora-Balsoarano-Avezzano (14)
Celano-Avezzano (29)
Carsoli-Tufo-Avezzano (13)
Opi di Fagnano-Fontecchio-L'Aquila (7)
Secinaro- Goriano Valli-L'Aquila (13)
San Demetrio-Tussillo-L'Aquila (1)
I TAGLI NELLE ALTRE PROVINCE
Altri tagli riguardano le altre tre province di Pescara, Chieti e Teramo, per un totale di 646mila chilometri circa.
Pietranico- Pescara (8 corse tagliate, in modo parziale)
Seramonacesca-Pescara, direzione Chieti (6 parziali)
Città Sant'Angelo-Villa Serena-Pescara (45 parziali)
Tocco Casauria-Pescara (2 parziali),
Pescara- Sulmona (1 corsa totale, 4 parziali)
Sant'Eufemia-Caramanico-Pescara (1 totale, 15 parziali)
Roccamorice-Pescara (1 totale, 1 parziale),
Lanciano-Pescara (16)
Orsogna-Ortona-Pescara (2 parziali)
Teramo- Giulianova-Pescara-Chieti (4 paziali)
Atri-Pescara (32 parziali)
Giulianova-Mosciano Sant'Angelo-Teramo (9)